L’84% delle imprese di Legacoop Bologna è sostenibile da più punti di vista, i dati di fine anno

Le imprese associate a Legacoop Bologna raggiungono una performance sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale per un 33 per cento tra l’ottimo e il buono, per un 51 per cento soddisfacente e per un 16 per cento sufficiente. Nessuna insufficienza. A confermarlo sono gli ultimi dati pubblicati sulla piattaforma globale Synesgy, sviluppata dal gruppo CRIF-CRIBIS e che conferisce un rating ESG (Environmental, Social e Governance) il quale valuta un investimento in base all’impegno sulle diverse dimensioni della sostenibilità. I dati sono stati presentati ieri dall’Agenda Cooperativa per lo sviluppo Sostenibile, il Report 2023 di Legacoop Bologna che misura il contributo annuale al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 delle cooperative sul territorio bolognese. 

Numeri e dati che superano, e non di poco, la media delle imprese italiane. Nel nostro intero Paese il 46% delle aziende raggiunge un rating sufficiente e il 23% basso. Solamente il 9% si colloca tra l’ottimo e il buono e un 22% nella fascia soddisfacente. 

Altri fattori di sostenibilità delle imprese Legacoop Bologna

Non solo sostenibilità ambientale per le cooperative associate a Legacoop Bologna. C’è anche quella lavorativa e quella sull’innovazione. Circa il 90 per cento delle imprese aderenti a Legacoop ha lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e 67 per cento possiede impianti per produrre energia da fonti rinnovabili. Non mancano dati positivi per il welfare: cibo recuperato e donato pari a 1,3 milioni di pasti, 51.400 tra bambini, ragazzi e adolescenti che accedono a servizi delle coop sociali.

«In modo molto trasparente cerchiamo ogni anno di restituire ai nostri stakeholder il contributo che le nostre associate portano al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Lo facciamo con il supporto metodologico di SCS, qualificato soggetto della consulenza sulla valutazione d’impatto, con importanti competenze e insieme ad un partner internazionale come CRIBIS, attraverso una piattaforma che consente di misurarci con gli standard internazionali. Un confronto oggettivo, attraverso un soggetto terzo qualificato, per uscire da una logica autoreferenziale. I dati ci dicono che se ragioniamo in logica di sostenibilità integrale, performiamo meglio rispetto all’insieme delle imprese di capitale. Qualità del rapporto di lavoro, distribuzione diffusa della ricchezza prodotta, sostegno alle comunità in modo pro-attivo, sono alcune caratteristiche peculiari della cooperazione che riducono le diseguaglianze producendo equità, inclusione e accessibilità per una larga fascia di cittadine e cittadini», sottolinea Rita Ghedini, Presidente di Legacoop Bologna. 

Formazione e sicurezza sul lavoro

Dai dati emerge sia l’importanza della formazione (erogata dal 97% delle cooperative) sia l’adozione di certificazioni di sicurezza sul lavoro. Il 46% delle aziende che hanno ottenuto queste certificazioni hanno assunto impegni su sicurezza e salute dei lavoratori che vanno oltre quanto previsto dalle normative. Infine, il welfare aziendale e le pratiche di conciliazione vita-lavoro che risultano centrali per il 77% delle imprese, che hanno una presenza femminile del 75% nella forza lavoro e del 36% nei livelli apicali. 

Sostenibilità sociale 

La promozione di politiche attive del lavoro di Legacoop Bologna ha permesso l’attivazione di percorsi di orientamento, formazione, tirocini e inserimenti lavorativi per 4.149 persone svantaggiate, vulnerabili e disabili. Il sostegno alle fragilità sociali tocca tre ambiti. L’ambito sociosanitario con 22.658 persone con bisogni di assistenza, l’ambito dell’abitare con i 3.513 alloggi a canone calmierato (-60% rispetto ai prezzi di mercato) della cooperazione di abitanti a proprietà indivisa e l’ambito dell’accoglienza per i migranti con 1.287 persone coinvolte. 

Infine, sono 51.456 i bambini, ragazzi e adolescenti che accedono a servizi dell’infanzia 0-6, servizi integrativi scolasti e percorsi socioeducativi grazie al lavoro di sostegno alla comunità educante che la cooperazione sociale porta avanti. 

Sostenibilità ambientale

La salvaguardia dell’ecosistema rappresenta l’impegno delle imprese cooperative nel versante della sostenibilità ambientale. I processi di efficientamento dei consumi energetici e idrici sono in piena realizzazione, con il 60% delle imprese del campione che negli ultimi cinque anni ha realizzato investimenti per migliorare la propria prestazione energetica, per un totale di oltre 13 milioni di euro.

Il 67,9% si è dotato di impianti per la produzione di energia rinnovabile, mentre il 66,7% ha attivato processi di efficientamento nell’uso dell’acqua. Allo stesso tempo il 55,3% delle imprese del campione ha attivato percorsi di economia circolare realizzati per la stragrande maggioranza «in filiera», insieme ad altre imprese, con azioni che spaziano dal recupero di sottoprodotti, al riutilizzo, riciclaggio fino al recupero per la produzione di energia. 

Sostenibilità alimentare

Nel settore food, le cooperative stanno agendo su più livelli: sia attraverso lo sviluppo di linee di prodotti e produzione biologica, sia con progetti di contrasto allo spreco alimentare. Entrambe le attività sono sviluppate dall’88% delle imprese. La merce recuperata e donata a realtà senza fine di lucro è equivalente a 1.3 milioni di pasti.

Innovazione

Strettamente integrata a tutti i processi di sostenibilità c’è la propensione all’innovazione: il 40% delle cooperative ha centri di ricerca e sviluppo propri, il 33% ha collaborazioni con start up innovative, l’80% ha attivato processi di digitalizzazione, il 70% ha collaborazioni esterne con centri di ricerca e università. Infine, sono stati mappati i percorsi di rigenerazione urbana, che sulla città di Bologna hanno raggiunto 90.000 metri quadri di superficie rigenerata con l’implementazione di orti e giardini urbani, spazi di coworking, luoghi per eventi culturali, artistici musicali e sportivi, ristorazione biologica e hub di innovazione sociale, che nell’insieme hanno prodotto 160 nuovi posti di lavoro, con una frequentazione annuale di 366.000 persone. 

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