Non più il caffè dopo la pizza, ma il caffè direttamente sulla pizza: l’idea creativa del Portico di San Donato

Una spolverata di caffè su una pizza condita con mozzarella fiordilatte, guanciale croccante, pepe nero, dolcezza di cipolla e scaglie di ricotta salata. È “Intense Cafè”, una novità, appena sfornata, della pizzeria “Il Portico di San Donato”, in via San Donato 18 a Bologna. Un locale accogliente capitanato dal calabrese Giuseppe Giampaolo che, insieme a sua moglie Teresa e a suo figlio Domenico, sforna vere e proprie prelibatezze.  

“Intense Cafè” non è la sola pizza novità. A farle compagnia sul tavolo c’è “Sapori della mia terra”, una seconda nuova pizza arricchita con pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese – Nocerino DOP, salame piccante, menta in foglie, marmellata di peperoncino e miele, stracciatella di Burrata e filamenti di peperoncino di Cayenna. 

Entrambe sono frutto di uno studiato processo creativo che accosta ingredienti molto diversi tra loro. Due pizze novità che, però, non devono precludere il piacere di assaggiare anche le altre specialità della casa sempre contraddistinte dal binomio tecnica-creatività, dalla qualità delle materie prime utilizzate e dall’abilità nel creare abbinamenti originali.  

Alcune delle altre pizze 

Oltre le due pizze novità, nel menu della pizzeria Il Portico di San Donato ci sono altre specialità come la pizza “Lavica”, con pomodoro San Marzano DOP, mozzarella fiordilatte, prosciutto crudo di Parma DOP, burratina, pesto di pistacchio e granella di pistacchio. 

Oppure la “Da Roma”, con fiordilatte, porchetta romana, patate fritte con la buccia, provola affumicata e affumicatura finita al tavolo.  

E ancora, la “Bologna” con burratina, pesto di pistacchio, Mortadella Bologna IGP, e la “Mediterraneo” con pomodoro, fiordilatte, Cipolla Rossa di Tropea IGP e carpaccio di tonno. 

E per i più audaci e curiosi di sperimentare nuovi accostamenti c’è la sopraffina “Calabra”, un inno ai sapori del Sud, a base di fiordilatte, filamenti di peperoncino, Cipolla Rossa di Tropea IGP, capocollo calabrese e ‘nduja di Spilinga.   

Servite intere, giganti e con il tipico cornicione morbido, hanno impasti soffici e leggerissimi che, realizzati con una tecnica impeccabile, lievitano per oltre 72 ore. Che sia tradizionale, integrale, alto o al carbone vegetale.  

E dopo la pizza il dolce ci sta  

Oltre alle pizze ci si può tuffare sui dolci, tra cui il cannolo scomposto, il rinomato tartufo di Pizzo Calabro nei gusti nocciola, pistacchio e cioccolato, il tiramisù, il tortino al cioccolato dal cuore tenero, la torta ricotta e cioccolato. Oppure il mascarpone con pistacchio, cioccolato, caffè, caramello o mandorle, e il nuovissimo croccante con crema pasticcera, crumble, cioccolato e zucchero caramellato.  

Perché una pizza di qualità? 

Numerosi studi hanno evidenziato i benefici per la salute derivanti dal consumo regolare di pizza. Si sostiene che possa contribuire a prevenire gravi malattie, come l’infarto del miocardio, oltre a offrire una serie di altri vantaggi per il benessere. 

In Italia, il consumo di pizza è diffuso e radicato nella cultura alimentare del Paese. Il 67% della popolazione ammette di gustare questo delizioso piatto almeno una volta alla settimana, con una tendenza in crescita soprattutto tra i più giovani, sotto i 55 anni. 

Nelle regioni del Sud e delle Isole italiane, la tradizione di consumare pizza durante il sabato è particolarmente radicata, con il 60% e il 61% rispettivamente, rispetto al 49% del totale nazionale. Gli uomini, inoltre, mostrano una tendenza a gustare la pizza anche durante la settimana, con il 24% rispetto al 19% della popolazione complessiva. 

La pizza rimane quindi non solo un piatto delizioso, ma anche un elemento centrale della cultura alimentare italiana e un punto di incontro per le persone di tutte le età e estrazioni sociali. Il suo appeal universale e i suoi presunti benefici per la salute ne fanno un vero e proprio simbolo gastronomico mondiale. 

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