Migliorare il rapporto tra pubblico e privato come leva di sviluppo sostenibile, Legacoop Bologna propone un forum permanente

Secondo Legacoop Bologna, un forum permanente in cui condividere gli obiettivi potrebbe portare a un cambio di paradigma nel rapporto tra pubblico e privato e far diventare più sostenibile l’economia sociale.

Organizzare meglio il rapporto tra gli enti pubblici e privati per rendere la spesa pubblica una leva di sviluppo sostenibile. È l’obiettivo principale a cui Legacoop Bologna intende arrivare con la promozione di un forum di discussione permanente tra enti pubblici, società cooperative, sindacati per promuovere un’economia sociale sostenibile. L’idea del forum è venuta fuori durante il seminario Public Procurement ed Economia Sociale organizzato sempre da Legacoop Bologna e tenuto qualche giorno fa come appuntamento di preparazione al suo prossimo congresso. 

All’evento hanno partecipato rappresentanti delle imprese cooperative, della pubblica amministrazione, esperti legali e sindacali. Tra questi il sindaco di Bologna, Matteo Lepore: «Riteniamo fondamentale il ruolo della co-progettazione tra pubblico e privato. Pensiamo che il mondo dell’economia sociale, che per noi è un elemento identitario, deve essere capace di innovazione e di cambiamento. Come città di Bologna dobbiamo sfidare il Paese per dare dignità alle persone e convincerli ad assumersi delle responsabilità». 

Il seminario si è aperto con una sessione in plenaria, coordinata da Simone Fabbri, responsabile sostenibilità e relazioni territoriali di Legacoop Bologna, che nel suo intervento introduttivo ha richiamato come «a partire dal Manifesto dell’economia sociale sottoscritto a Bologna l’obiettivo è quello di costruire una città metropolitana con un chiaro indirizzo politico sul public procurement, capace di uno sviluppo armonico dal centro alla periferia che metta al centro le persone». 

Tra i relatori del seminario anche Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna che ha sottolineato l’impegno e il contributo di Legacoop con formazione comune, confronto e condivisione sugli obiettivi per portare ad un cambio di paradigma nel rapporto tra pubblico e privato. «Se l’economia sociale è il modello economico che afferma l’importanza delle persone e dell’interesse generale, del perseguimento dell’obiettivo sociale prima della remunerazione del capitale, la cooperazione tutta, in forza delle proprie caratteristiche di mutualità e intergenerazionalità è parte integrante di quel modello economico», ha spiegato la presidente. 

Nella seconda parte del seminario i partecipanti si sono confrontati all’interno di quattro aree tematiche. La prima sugli strumenti per promuovere la qualità del lavoro e dei servizi negli appalti labour intensive. La seconda era dedicata alla co-programmazione e co-progettazione come strumento che mette al centro l’interesse generale della comunità e la risposta ai bisogni delle persone.

La terza area era riservata alle partnership pubblico-privato e le concessioni come strumenti di co-investimenti economici, sociali e ambientali di lungo periodo. La quarta e ultima riguardava, invece, l’inclusione lavorativa negli appalti per promuovere la dignità del lavoro per le persone fragili e svantaggiate. «Occorre porre l’accento sul ruolo identitario e imprescindibile del sistema sanitario nazionale che oggi è sotto attacco – ha aggiunto Igor Taruffi, assessore al Welfare della Regione Emilia-Romagna – Un modello che va difeso in quanto elemento cruciale del nostro Paese e come infrastruttura decisiva per parlare del mondo in cui vogliamo vivere». 

Le conclusioni del seminario sono state affidate a Luca Vecchi, presidente di Anci Emilia-Romagna e sindaco di Reggio Emilia: «Discutere di Economia sociale e di modalità di interazione tra pubblico e privato, significa essere consapevolmente portatori di una visione umanistica della società, alternativa a un modello egemonico che non ha la sensibilità adeguata a gestire la situazione odierna». 

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