Nel Bolognese l’occupazione è 10 punti sopra il dato nazionale, la disoccupazione 5 punti sotto 

La disoccupazione è pari al 3,6%, contrapposto al 5% e 8,1% rispettivamente della regione e dell’Italia. 

L’occupazione nel territorio metropolitano bolognese è più alta rispetto al dato dell’Emilia-Romagna e soprattutto a quello nazionale, per entrambi i generi. Nel 2022 sono 469.000 gli occupati nel complesso, con un tasso di occupazione 15-64 anni pari al 71,6% nell’ambito metropolitano, rispetto al 69,7% regionale e al 60,1% nazionale. L’analisi per genere evidenzia comunque un importante scarto tra i due sessi, pari a 10,2%, anche se in diminuzione di circa un punto rispetto all’anno precedente. È fotografia scattata del Servizio studi e statistica della Città metropolitana di Bologna nel report “Misure di Genere 2023” e nell’aggiornamento “Misure di genere – forze lavoro”, che rielabora i dati Istat 2022, con focus particolare su “Forze di lavoro e genere”. 

Nel dettaglio il tasso di occupazione femminile è pari al 66,5% (+2,4 punti percentuali rispetto al 2021), quello maschile raggiunge il 76,7% (+1% rispetto all’anno precedente), dati che evidenziano come sia stata la componente femminile a contribuire maggiormente alla riduzione delle distanze tra i generi, che si assesta al 10,2%. Nel contesto regionale la differenza tra generi è di 12,6 punti percentuali, che raggiunge i 18,1 punti in Italia. 

Le persone disoccupate tra i 15 ed i 74 anni sono 18.000, con corrispondente tasso di disoccupazione pari al 3,6%, contrapposto al 5% e 8,1% rispettivamente della regione e dell’Italia. Nell’ultimo anno, nel territorio bolognese, oltre ad aver registrato un’importante contrazione, si è impressa una forte riduzione della differenza tra generi, che da 2,7 punti percentuali passa a 0,7, per effetto della riduzione della disoccupazione femminile dal 6% al 4% in quanto quella maschile è stabile al 3,3%. Riduzione della disoccupazione anche in ambito regionale e nel territorio nazionale: il comportamento regionale tra i generi è simile a quello del nostro territorio, anche se il tasso di disoccupazione femminile in regione è superiore (6,2%) e in Italia arriva al 9,4%. 

Concentrandoci sul tasso di disoccupazione per classi d’età specifiche, la 25-34 anni e la over 50, si evidenzia una situazione di netto miglioramento rispetto alle criticità evidenziate nell’anno precedente: il gap femminile della classe 25-34 anni passa dal +4,8% a -2,7%; il tasso maschile aumenta al 5,6% registrando un peggioramento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2021, il tasso femminile diminuisce portandosi al 2,9%. Anche per la classe over 50 la disoccupazione femminile migliora notevolmente a fronte di una stabilità del tasso maschile. 

Con riferimento all’imprenditoria, la città metropolitana registra 18.148 imprese femminili, percentualmente pari al 21,5%, con una variazione dal 2021 al 2022 modesta, ma positiva e pari allo 0,08%. La sanità e l’assistenza sociale sono i principali settori di attività che mostrano anche un trend crescente nell’ultimo anno, oltre che negli otto anni precedenti. 

Analizzando i dati sulle cariche elettive per genere, emerge che nelle amministrazioni comunali del territorio metropolitano, l’assessora è la figura che presenta una maggiore equità nella distribuzione di genere, con il 47% di donne presenti. Tra le cariche di sindaco/a e consigliere/a, le percentuali femminili sono rispettivamente del 22% e del 40%. 

Le presenze femminili sono in linea con quelle delle amministrazioni comunali della regione Emilia-Romagna. Se confrontiamo questi dati con le percentuali femminili calcolate per le amministrazioni comunali di tutto il territorio nazionale, si nota una differenza di circa il 6% a favore delle amministrazioni comunali bolognesi, equamente diffusa in tutte le cariche. 

 

fonte: Città metropolitana di Bologna

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