Diciamoci la verità: il limite di velocità a 30 km/h già in vigore su quasi tutte le strade di Bologna sta facendo incazzare tutti. Anche chi ha votato per questa amministrazione comunale, la quale ha deciso questo obbligo per ridurre, così dice, gli incidenti, i morti e i feriti sulle strade della città. Dovrà, però, dimostrare questa giusta causa. Ma nel frattempo il malcontento dei cittadini è così comune che la destra, ora all’opposizione, sente già odor di vittoria alle prossime elezioni amministrative.

La scelta di porre l’obbligo del limite di velocità a 30 km/, persino a taxi e autobus, al momento sembra la solita zappa che il centro-sinistra si dà continuamente sui piedi, ovvero allontanarsi da ciò che desidera davvero un cittadino nella propria città: sentirsi libero e sicuro, ad esempio. Il limite di velocità a 30 km/h a molti cittadini puzza di restrizione, nonostante il fin di bene proclamato dal sindaco di Bologna Matteo Lepore. Poi, la sicurezza in città fa acqua da tutte le parti. Violenza, accoltellamenti, spaccio e stupri sono quasi all’ordine del giorno. Tanti cittadini e tante cittadine bolognesi cominciano a essere stufi. Piazza dei Martiri, la stazione, Bolognina, Corticella sono zone off limit. Per non parlare della zona universitaria, che dovrebbe essere un fiore all’occhiello di Bologna, è invece una zona di massimo degrado.  

Torniamo ai 30 km/h

Ma torniamo a ciò che oggi sta facendo incazzare tutti i bolognesi, anche quelli di centro-sinistra, il limite di velocità a 30 km/h. Lepore ha assicurato che l’obbligo non è stato imposto per fare cassa con le multe. Ma perché sono in pochissimi a credergli? Lepore assicura che ci abitueremo tutti alla lentezza. Ma perché chi usa la macchina per spostarsi per lavoro è invece già incazzato con chi gli cammina davanti alla velocità di un monopattino? Con molta probabilità chi è d’accordo con l’obbligo del limite a 30 km/h (pochi) è gente che ha la possibilità di prendersi la vita con calma. Magari vive e lavora in centro e quindi non prende l’auto. Oppure sono persone che fanno piccoli spostamenti in bicicletta. Ma non tutti sono così fortunati.

Non sarebbe stato meglio chiedere ai cittadini cosa ne pensano prima di istituire l’obbligo? Quello che avrebbe dovuto fare la sinistra lo sta facendo ora la destra: un referendum che chiederà ai bolognesi se vogliono o meno il limite dei 30 chilometri orari sulle strade. «Servono 200 firme per il quesito e poi lo scoglio saranno le 9 mila da raccogliere in 90 giorni È già online la pagina Facebook ‘No Bologna Città 30’ e una email già attiva a cui scrivere: nocitta30@gmail.com”», ha spiegato il capogruppo in Comune di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna.

Insomma, se così stanno le cose, si fa concreta la possibilità che questo limite di velocità a 30 km/h, tanto voluto dal sindaco Lepore, potrebbe far perdere le elezioni al prossimo candidato sindaco per il centro-sinistra.

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