«L’obiettivo non è fare cassa», le ragioni di Lepore sul limite a 30 km/h

Con il limite a 30 km/h gli obiettivi di zero morti, riduzione dell’inquinamento e meno traffico, per Lepore, sarebbero raggiungibili. Il sindaco sottolinea che il limite non è stato abbassato per fare cassa. 

Zero morti sulle strade, salvaguardare la salute dei cittadini e ridurre la congestione del traffico. Sarebbero questi i motivi espressi dal sindaco di Bologna Matteo Lepore per aver abbassato da ieri il limite di velocità a 30 km/h in molte strade della città. Nessun riferimento al possibile aumento di introiti (con le multe che ne deriveranno) nelle casse del Comune. Anzi, sottolinea che il limite non è stato abbassato per fare cassa. I zero morti, la riduzione dell’inquinamento e meno traffico, dunque, per Lepore, sarebbero obiettivi raggiungibili, come «dimostrato dalle tante città europee di dimensioni simili alla nostra che lo hanno già deciso e sperimentato».

Le ragioni di Lepore nella lettera 

«Solo a Bologna, nel 2022 hanno perso la vita 22 persone e nel 2023 già 13, con un incremento rilevante rispetto al periodo precedente alla pandemia. Considerate che la prima causa di morte in Italia sotto i 50 anni sono proprio gli incidenti stradali. Il 73% di questi avviene in ambito urbano. Le prime tre cause sono la velocità eccessiva, la mancata precedenza sulle strisce pedonali o la guida distratta. La velocità conta sempre: o come causa diretta o come fattore che aggrava le conseguenze delle altre violazioni. Secondo gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, un impatto con un’auto a 30km all’ora è come cadere dal primo piano. Ai 50km all’ora è come cadere dal terzo piano. Nel primo caso, la probabilità di un decesso è pari al 10%, nel secondo caso sale all’80%, per peggiorare al crescere della velocità», scrive il sindaco. 

Il primo cittadino di Bologna avvisa di aver predisposto un sito web grazie al quale si sono già raccolte oltre due mila risposte a un apposito questionario. «Abbiamo chiesto ai cittadini di segnalarci strade pericolose o di esporre i propri dubbi. Ne daremo conto», scrive Lepore.

«L’idea cioè che la “Città 30” andrà a creare ingorghi di traffico, che non sia possibile guidare così piano, che si inquini di più, che si arrivi al lavoro in ritardo, che il vero obiettivo sia fare cassa con le multe. Nulla di tutto questo. Nel progetto “Città 30” abbiamo previsto 24 milioni euro grazie ai quali realizzeremo marciapiedi nuovi e più larghi, strade più confortevoli, aree pedonali di fronte alle scuole, installeremo rallentatori e altri dispositivi, promuoveremo corsi di guida sicura, aumenteremo i controlli. Parte di queste risorse saranno utilizzate anche per riasfaltare e aggiustare le strade e i marciapiedi, un obiettivo che raggiungeremo anche con un programma specifico di investimenti per ulteriori 10 milioni di euro. Al contempo, la nostra Amministrazione ha superato la cifra record di un miliardo di euro di investimenti per rafforzare il servizio di trasporto pubblico composto da filobus, tram, treni metropolitani e nuove linee notturne entro il mandato. 

A 30 km all’ora si ridurrà lo smog e si renderà più fluido il traffico, grazie a una velocità più costante. Gli studi che abbiamo commissionato ci dicono che la velocità media in città è già inferiore ai 30km orari. Andando ai 30km si stimano appena 12 secondi di percorrenza in più rispetto ai 50km orari nell’ora di punta. Inoltre, varie strade ad alto scorrimento, come i viali di circonvallazione o le strade ad alto scorrimento con molte corsie rimarranno ai 50km orari (vedi mappa sul sito). A Bruxelles nei primi sei mesi di sperimentazione gli incidenti sono calati del 22%, le vittime della strada sono la metà ed è stato dimezzato l’inquinamento acustico. A Edimburgo il numero di incidenti è calato del 40%, il numero di feriti del 33% e le vittime del 23%. A Barcellona per la prima volta è stato studiato anche l’impatto di questo modello sulla salute: si stima che vengano prevenute 667 morti premature all’anno. In Italia, la città di Olbia è “Città 30” da tempo, con un Sindaco di centrodestra che in questi giorni ha rilasciato interviste di grande soddisfazione. A Bologna, affronteremo questo cambiamento discutendo, ricalibrando, accompagnandoci, aprendoci al confronto e condividendo tutti gli elementi. Ne trovate alcuni nelle pagine che seguono questa lettera e vedrete che alla fine saremo tutti e tutte contenti di una svolta che migliorerà la qualità delle nostre vite. Nella Città 30 andremo un po’ più piano, per andare più veloci tutti», conclude Lepore nella lettera. 

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