Femminicidio Chiara Gualzetti, il giovane assassino «era capace di intendere e di volere»

Diffusa la perizia psichiatrica fatta al giovane minorenne che uccise Chiara Gualzetti, 16enne accoltellata da un suo coetaneo ai piedi dell’abbazia di Monteveglio, nel Bolognese.

Era capace di intendere e di volere. Lo dice la perizia psichiatrica eseguita sul ragazzo minorenne imputato per il femminicidio di Chiara Gualzetti, assassinata il 27 giugno dell’anno scorso, pochi giorni prima del suo sedicesimo compleanno ai piedi dell’abbazia di Monteveglio, nel Bolognese. Già una prima consulenza disposta dalla Procura minorile bolognese era arrivata a questa conclusione nel corso delle indagini.  

«Come mi aspettavo questa nuova perizia mette ben in evidenza la piena capacità di intendere e di volere e la piena coscienza con la quale lui ha compiuto il gesto criminale», dice il padre della vittima. Il 26 luglio al tribunale per i minorenni è fissata l’udienza in cui si discuterà la perizia psichiatrica. 

Chiara Gualzetti sarebbe stata uccisa da un suo amico coetaneo che pochi giorni dopo il femminicidio confessò di averla accoltellata e picchiata uccidendola. Il giovane è accusato di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi e minore età della vittima. Il giovane confessò di aver agito spinto da un demone. 

Condividi