Avevano costituito un meccanismo fraudolento attraverso numerose società intestate a prestanomi che non dichiaravano i redditi, nascondevano i documenti contabili e falsificavano le dichiarazioni fiscali per generare crediti inesistenti. Sono i motivi per cui sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bologna e Modena disponibilità bancarie, beni mobili ed immobili per quasi 27 milioni di euro, pari al profitto degli illeciti penali, nei confronti di 10 società e 22 persone con l’accusa di infedele dichiarazione, omessa dichiarazione, occultamento di scritture contabili e indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti.
L’operazione è il frutto delle indagini condotte dai militari del nucleo di polizia Economico Finanziaria di Bologna e della Tenenza di Vignola – coordinate dalla locale Procura della Repubblica diretta da Paolo Giovagnoli – attraverso cui sono stati raccolti significativi elementi indiziari sull’ esistenza un preordinato meccanismo fraudolento messo in atto da più soggetti operanti sul territorio emiliano.
In particolare, lo schema di frode prevedeva la falsificazione diretta delle dichiarazioni fiscali e, pur in presenza di dichiarazioni che certificavano la presenza di un credito IVA, presentavano la comunicazione dei dati IVA riportante, al contrario, un’imposta a debito.
Ad essere coinvolti nella frode anche due professionisti di Modena che erano stati già implicati in altre vicende simili lo scorso che la Guardia di Finanza aveva sgominato nel settore delle frodi all’Erario.