Tortellini dell’accoglienza, Bignami: «Non è tanto per il tortellino, ma è quel che c’è dietro»

«Chi cede oggi sulle piccole identità, a maggior ragione cederà domani sulle grandi identità. Semplicemente perché non ha identità». Con questa “massima” del giorno il deputato di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha commentato la polemica saltata su tutti i giornali sul “tortellino dell’accoglienza” proposto dal vescovo di Bologna Matteo Zuppi: il giorno di San Petronio, il 4 ottobre, saranno serviti oltre ai classici tortellini con il ripieno di carne di maiale anche pochi chilogrammi di tortellini con carne pollo per “aprire” la sua città a chi non può mangiare maiale. Ed è scoppiata la polemica da parte di chi ha paura che l’iniziativa sia di intralcio alla cultura cattolica italiana e da parte di chi teme un’invasione del mondo islamico (che evita di mangiare carne di maiale) di Fallaci memoria. 

«Non è tanto per il tortellino, ma è quel che c’è dietro. Perché il rispetto passa dalla accettazione da parte di chi arriva anche delle piccole tradizioni locali, non della loro rinuncia da parte della comunità che accoglie», ha dichiarato Bignami. E ancora, il “fratello d’Italia” ha incalzato che lui non ha invitato nessuna di quelle persone che «oggi dovremmo accogliere».  «Che poi, se non bastasse, tutto ciò avviene il giorno di San Petronio. Ma come? Se non vogliono offendere la tradizione religiosa di qualcuno ci aspettiamo che quel qualcuno coerentemente neanche lo festeggi San Petronio», ha concluso il deputato di destra.  

Ma Bignami, che cita la «tradizione religiosa» parlando di tortellini con la carne di maiale, da buon italiano cattolico dovrebbe conoscere il capitolo 11 del libro del Levitico della Bibbia in cui si parla del cibo puro e impuro. Sul maiale la Bibbia recita: «Il maiale, perché ha lo zoccolo spaccato e l’unghia divisa ma non è un ruminante, è impuro per voi». Buon appetito.

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