Tamponi rapidi, in Emilia-Romagna partita la distribuzione

I primi tamponi rapidi andranno dapprima nelle strutture sociosanitarie residenziali per anziani e persone con disabilità, ma verranno anche utilizzati ai contatti stretti delle persone risultate positive.

È partita in Emilia-Romagna la distribuzione del primo dei 2 milioni di tamponi rapidi capaci di fornire l’esito della positività o negatività al coronavirus in 15 minuti. Lo ha confermato solo due giorni fa il presidente della regione Stefano Bonaccini in un suo post su Facebook. «L’obiettivo è riuscire a circoscrivere, e quindi contenere, in maniera ancora più efficace e veloce la diffusione del contagio. Ed è solo il primo lotto di una fornitura complessiva di quasi due milioni di test antigenici», scrive Bonaccini. 

I tamponi rapidi verranno utilizzati per i controlli sui contatti stretti dei positivi per la chiusura della quarantena, per screening veloci a scuola in caso di una positività, per i controlli sui pazienti che accedono ai Pronto soccorso e nelle strutture sociosanitarie residenziali per anziani e persone con disabilità per i controlli periodici di operatori, ospiti e per i visitatori all’ingresso. Ancora, per le indagini epidemiologiche sulle categorie professionali o le fasce d’età più a rischio e per i test sui viaggiatori in arrivo all’aeroporto Marconi di Bologna. «Inoltre, verranno utilizzati nei luoghi di lavoro, grazie anche alla collaborazione delle parti sociali che hanno firmato il Patto per il lavoro con la Regione, perché qui continuiamo a fare squadra», aggiunge il presindente della Regione Emilia-Romagna. 

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