Ieri la leader di Fratelli d’Italia era a Bologna per presentare il suo libro e durante il firma-copie un chioschetto gastronomico lì vicino ha fatto partire la canzone partigiana “Bella Ciao”.
Mentre circa 300 persone erano in coda per farsi autografare il libro “Io sono Giorgia” dalla leader del partito di destra Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è partita la canzone antifascista “Bella Ciao” da un chioschetto gastronomico lì vicino. È successo ieri pomeriggio a Bologna ai Giardini Margherita dove i fan della Meloni hanno cominciato subito a protestare tanto da avvisare la polizia (che era lì in borghese) la quale ha fatto spegnere la musica (per motivi di sicurezza) al chioschetto gastronomico “Bazza” che ascoltava i Modena City Ramblers. I fan della Meloni non hanno accettato che si sentisse Bella Ciao, che evidentemente dava così fastidio. Preferivano l’inno di Mameli, quello che fa «siam pronti alla morte».
«Ci hanno staccato la musica, dicono per motivi di sicurezza. La polizia è arrivata dicendo staccate immediatamente. E dire che li mettiamo sempre», racconta Silvia Mattioli di Bazza.
Oltre a questo siparietto, Giorgia Meloni, era ieri ai Giardini Margherita, oltre che come scrittrice anche come leader di Fratelli d’Italia che, insieme alla Lega di Matteo Salvini e a Forza Italia di Silvio Berlusconi, non hanno ancora deciso chi candidare a sindaco di Bologna per le prossime elezioni comunali- «Spero nelle prossime ore per definire il candidato perché credo ci sia bisogno anche per Bologna di cominciare la campagna elettorale», ha detto Meloni.
Secondo la presidente di Fratelli d’Italia, i nomi dei papabili sono tutti profili «assolutamente adeguati». Nelle prossime ore, quindi dovrebbe tenersi un incontro tra esponenti di centrodestra: «Questa è una città che ha bisogno di una visione alternativa dopo i dieci anni di nulla di Merola, rispetto ai quali Lepore (candidato sindaco per il centro-sinistra) mi pare che vada in piena continuità», ha detto Meloni.
foto: Giorgia Meloni si fa il selfie a Bologna con il direttore del giornale schierato a destra Il Resto del Carlino, Michele Brambilla.
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