Bologna Città 30, «Lepore dice di ascoltare i cittadini, ma non vuole il referendum» 

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore non sarebbe d’accordo a istituire un referendum per capire, una volta per tutte, il parere dei bolognesi sul limite di velocità die 30 km/h imposto dall’amministrazione comunale dallo scorso 16 gennaio. «Date le “poche” multe, Lepore ha dichiarato che la cittadinanza, ad oggi è contenta della situazione con la zona30. Allora la domanda che pongo è: “Se sono così tutti contenti, perché non fare un referendum? Lepore continua a dire che ascolterà tutti, ma ad oggi io vedo solo una chiusura e credo che il referendum sia il modo più democratico e semplice per ascoltare tutti», ha dichiarato sul sito change.org Guendalina Furini, la 22enne e studentessa in Scienze della comunicazione che, lo scorso 8 gennaio, ha lanciato una petizione per chiedere un referendum democratico e capire, quindi, il parere dei bolognesi sul limite dei 30 km/h. A oggi la petizione ha raggiunto oltre 52mila firme. 

Una seconda petizione, ma a favore del limite dei 30 km/h

A provare a contrastare la petizione della studentessa ci sta provando un cittadino, Pier Giorgio Bastìa, il quale ha lanciato la sua raccolta firme ‘Salviamo Bologna Città 30” sempre su Change.org a favore del limite di velocità dei 30 km/h. La sua petizione ha raggiunto, a oggi, 789 firme. «Credo che a Bologna e in tutte le città di Italia che lo vorranno, sia fondamentale cambiare le logiche con cui si affronta la vita quotidiana e dare voce a tutti coloro che vogliono cambiare, in meglio, la vita dei cittadini. Una città meno frenetica, più solidale, più attenta al rispetto dell’ambiente», ha scritto Bastìa sul sito change.org. 

La studentessa, invece, non proprio favorevole all’imposizione del limite di velocità e che sta smuovendo di più l’opinione pubblica con la sua petizione, è riuscita a ottenere una videoconferenza con il sindaco Lepore. Ma non si può ritenere soddisfatta. Il sindaco, dice Furini su Change.org, «sostiene di aver letto tutti i commenti sotto alla petizione, di tenere conto delle oltre 50.000 firme e che è disposto ad ascoltare tutti noi. Ma non è d’accordo con il referendum». In poche parole, questo incontro non ha portato a nulla di concreto.  

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