Bologna è avanti, il sindaco aveva già chiuso le piazze senza fare polemica   

Virginio Merola, sindaco di Bologna, già da mesi ha chiuso piazza San Francesco, luogo della movida bolognese e dove si assembrano molti giovani. Lo scorso fine settimana ha chiuso anche piazza Verdi e parte di piazza Aldrovandi.

«Il nuovo Dpcm del 18 ottobre contiene disposizioni che a Bologna abbiamo già anticipato, come la chiusura – anche parziale – di alcune piazze. Invito tutti a non perdere tempo nelle polemiche e a concentrarsi su quello che può essere fatto, anche selettivamente, per contrastare i contagi». Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, spiazza tutti gli altri sindaci invitandoli a compiere il loro dovere da primi cittadini e spiega che un sindaco può fare quello che era richiesto nel nuovo DPCM del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che affidava ai singoli sindaci la chiusura di piazze o strade dove ci sono possibili assembramenti. «La sede per queste decisioni esiste ed è il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si riunisce in Prefettura e ha il compito di condividere le misure di prevenzione e controllo. Nell’ultima riunione si è deciso di dare vita a un gruppo di monitoraggio che segue l’andamento dei controlli e verifica le nuove esigenze di misure contro gli assembramenti in base all’andamento dell’epidemia», spiega Merola.

Sulla decisione di Conte di affidare la chiusura di piazze o strade ai sindaci è intervenuto questa mattina il primo cittadino di Bari nonché presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Antonio De Caro: «Il governo sta facendo lo scaricabarile sui sindaci». Non sarebbe giusto, secondo il sindaco di Bari, affidare queste decisioni ai sindaci ma se ne dovrebbe occupare il governo. Dopo questa polemica di De Caro, il governo ha modificato il testo del DPCM. I sindaci saranno aiutati dal prefetti. «La norma è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci , i sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima»,  ammette il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a Rainews24.

Condividi