«Aumentare l’assistenza domiciliare», lo chiede Europa Verde alla Regione Emilia-Romagna

Europa Verde chiede alla giunta della regione Emilia-Romagna l’aumento dell’assistenza domiciliare per alleggerire i pronto soccorso e i reparti non-Covid.

Europa Verde chiede alla Regione Emilia-Romagna di aumentare l’assistenza domiciliare per i malati di Covid, così da alleggerire il ricorso ai pronto soccorso e agli altri reparti di degenza non Covid. Ieri, il gruppo dei Verdi ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta, su quante siano attualmente le U.S.C.A (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) già attivate ed operative in Emilia-Romagna e ne propone l’aumento poiché il numero di casi è aumentata esponenzialmente (2360 in data 8 novembre), in modo da garantire l’assistenza domiciliare ai malati di Covid-19, perseguendo una strategia di medicina sul territorio capillare, che potrebbe sgravare enormemente tutti quei reparti che servono gli utenti con altre malattie. La giunta risponderà domani nella seduta dell’Assemblea legislativa.

Nella prima fase dell’emergenza, a partire dal 9 marzo 2020, le U.S.C.A. erano state istituite da un decreto del governo e in Emilia-Romagna risultavano essere, durante la primavera, 81 unità. Successivamente, durante l’estate, con il diminuire dei casi, le U.S.C.A. erano scese a 57  unità.

«Le U.S.C.A. si sono rivelate, insieme agli Hotel Covid, uno strumento prezioso e capillare per la cura e l’assistenza dei malati Covid-19 e per contrastare la diffusione del virus, permettendo al contempo di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere sia nei reparti di pronto soccorso sia nei reparti di degenza, salvaguardando così lo svolgimento delle normali funzioni di diagnosi e di cura non legate al Covid-19», afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale.

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