Scontri durante lo sgombero dello stabile delle suore occupato dagli studenti, ferita una ragazza

Il collettivo studentesco LUnA aveva occupato l’immobile solo pochi giorni fa perché a Bologna c’è una vera e propria emergenza abitativa. Oggi lo sgombero con momenti di tensione, violenza della polizia e feriti.

La polizia ha caricato e ha manganellato una ragazza a cui è uscito del sangue dalla fronte. Era iniziato in modo abbastanza calmo, ma poi è “sfrasciato” in attimi di violenza e con una ragazza ferita, lo sgombero della polizia ancora in atto di un palazzo della Chiesa in via Mazzini, 90 occupato solo 11 giorni fa da dal collettivo LUnA composto da studenti, studentesse e anche migranti che non riescono a trovare casa.

Era prevedibile. L’occupazione di una proprietà della Chiesa non poteva durare molto. A Bologna. Città che si dichiara “progressista”, ma che nei fatti è amministrata da gente fortemente legata ai voleri di preti e suore. No, a Bologna la Chiesa non si può toccare. Così, l’occupazione dell’istituto Santa Giuliana, un grande stabile vuoto e in vendita nella città di Bologna, di proprietà della Chiesa, per la precisione della Congregazione delle Suore Mantellate Serve di Maria (ne parlammo qui lo scorso giugno), è durata pochissimo.

Il collettivo studentesco LUnA aveva occupato l’immobile solo pochi giorni fa perché a Bologna c’è una vera e propria emergenza abitativa. Non si trova casa. E se si trova costa troppo. Prezzi alle stelle. Cinquecento o addirittura seicento euro per una stanza singola. Un occupante migrante africano da stasera dormirà per terra. In stazione. Per una settimana ha avuto in quello stabile di proprietà della Chiesa un tetto sotto cui dormire. Ma la stessa Chiesa ha chiamato la polizia per farlo andare via.

Questo è.

Lo stabile che la polizia sta in questo momento sta sgomberando è un immobile che la congregazione delle suore Mantellate ha deciso di vendere prima dell’estate lasciando centinaia di persone senza casa e lavoro (era una scuola). In quei giorni ci fu anche una manifestazione di chi ci lavorava in quell’Istituto e che le suore hanno buttato in mezzo alla strada. Alcune persone che hanno partecipato alla protesta affermarono che la motivazione per cui la congregazione ha deciso di cessare l’attività sia l’assenza di suore all’interno dell’istituto, anche se tale spiegazione non sussiste dato che erano un po’ di anni che la struttura era gestita da personale laico. Secondo i manifestanti, la congregazione avrebbe venduto esclusivamente perché non ricevevano abbastanza guadagno. 

foto di copertina: collettivo LUnA

altre foto: Gazzetta di Bologna

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