«Le suore vendono l’Istituto scolastico Santa Giuliana perché non fa abbastanza soldi», la protesta di chi ci lavora

Secondo altri,  la motivazione è l’assenza di suore all’interno dell’istituto che dovrebbe chiudere definitivamente i battenti il prossimo 31 luglio lasciando a casa 162 persone. Ieri la protesta in via Mazzini.

Si è svolta ieri mattina una protesta contro la chiusura dell’istituto Santa Giuliana, scuola paritaria dell’infanzia e primaria, in via Mazzini, 90. A manifestare c’erano studentesse, lavoratrici, genitori e bambini, costretti a lasciare l’istituto perché la congregazione delle suore Mantellate ha deciso di vendere la struttura a un’altra società (di cui non si sa il nome) lasciando centinaia di persone senza casa e lavoro. 

La mail dello sfratto è arrivata a tutte le convittrici e al personale dell’istituto il 20 marzo scorso e da quel momento tutti stanno cercando soluzioni alternative per restare a Bologna e continuare con gli studi e con il lavoro nonstante l’emergenza abitativa in cui si trova la città. Ad oggi, inoltre, non c’è ancora stata nessuna ricollocazione del personale in altri posti di lavoro, come era stato promesso. 

Alcune persone che hanno partecipato alla protesta affermano che la motivazione per cui la congregazione ha deciso di cessare l’attività sia l’assenza di suore all’interno dell’istituto, anche se tale spiegazione non sussiste dato che ormai è da un po’ di anni che la struttura è gestita da personale laico. Secondo i manifestanti, la congregazione avrebbe venduto esclusivamente perché non ricevevano abbastanza guadagno, dunque puro scopo di lucro. 

La protesta è stata organizzata dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) dell’Emilia-Romagna, la quale ha fornito permessi e materiali e ha dato la possibilità a queste persone di dar sfogo al loro disagio. 

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