Salvini fa il patriota, ma cosa ha fatto per l’Italia?

Si sta sacrificando per noi. Povero. Sotto elezioni Matteo Salvini le prova tutte. Si sente persino buonista. Vuole sembrare un agnellino buono e mansueto tanto che accetta di essere “messo in croce”: dirà ai suoi sostenitori leghisti in Parlamento di votare Sì al processo del caso della nave Gregoretti che lo vede indagato per il reato di sequestro di persona. È accusato dalla procura di Agrigento per aver impedito, per tre giorni, quando era ministro dell’Interno, lo sbarco di 131 migranti tratti in salvo dalla nave della Marina Militare Gregoretti. È chiaro che la sua è propaganda. Vuole sembrare uno statista e un patriota, ma a oggi per il suo Paese cosa ha fatto? Non è riuscito ad abbassare nemmeno il costo della benzina. Non è riuscito a rimpatriare i migranti irregolari nel numero che aveva promesso. Non è riuscito a dare agli italiani la sicurezza da lui tanto sbandierata. La Lega va fiera degli slogan dei porti chiusi e dei decreti Sicurezza sui migranti e sui soccorsi in mare. Decreti che, secondo il parere dei giuristi, non hanno affatto chiusi i porti. E le direttive emanate dal Viminale quando Salvini era ministro dell’Interno sul soccorso in mare sarebbero in contrasto con la normativa internazionale sul diritto del mare. Dello stesso parere anche l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani che il 18 maggio 2019 ha chiesto all’Italia di ritirare quelle direttive. 

Dunque, Salvini oggi viene ricordato più per la sua politica da “statista patriota” o più per i suoi post in cui attacca chi dissente dal suo pensiero? Oppure più per le sue foto al Papeete beach con un mojito in mano davanti a una donna mezza nuda? Oppure perché mette alla gogna sul web persone che non la pensano come lui?

A una settimana dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna, dove la sua candidata Lucia Borgonzoni se la sfida con il centro-sinistra di Stefano Bonaccini, prova a fare il patriota che si sacrifica per la sua patria. Vuole apparire il superuomo di Nietzsche, l’uomo forte che non dice mai di No. Ma lui è debole perché il suo messaggio è diretto alle menti deboli. A quelli che ci cascano. A chi crede alle menzogne. A chi non sa riconoscere una notizia vera da una falsa. A essere forte, però, è la sua comunicazione. È diabolica. È subdola. Salvini vuole apparire da un lato un italiano medio ovvero tifoso di calcio, appassionato di donne, di fancazzismo, di post sui social, di Nutella e di made in Italy perché sa che in questo modo l’italiano si può riconoscere nella sua persona. Da un altro lato, vuole sembrare un politico di altri tempi. Ma quei tempi del sovranismo e patriottismo nero sono finiti da un pezzo e non torneranno.

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