Alle donne che hanno affrontato la pandemia va il “Premio Tina Anselmi”

Un premio alla memoria è stato assegnato ad Angela Romanin, storica formatrice per operatrici di Casa delle Donne per non subire violenza e di tanti centri antiviolenza, recentemente scomparsa.

Quindici donne che si sono distinte nel loro lavoro durante la fase pandemica, soprattutto in ambito sanitario, educativo e di contrasto alla violenza di genere. A loro è stato consegnato oggi il “premio Tina Anselmi”, riconoscimento che a Bologna valorizza le competenze delle donne nell’ambito delle professioni, della ricerca, dell’imprenditoria, artigianato, della cultura e dell’arte, organizzato anche per questa quinta edizione da Udi e Cif Bologna e sostenuto dalla Presidenza del Consiglio comunale di Bologna. 

Da chi si è trovata in prima linea, come Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico Sant’Orsola, e Patrizia Ferrari, coordinatrice infermieristica nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore, a chi come Bruna Tadolini, docente universitaria in pensione, si è da sempre battuta per promuovere la divulgazione scientifica. Da chi si è attivata per garantire la sicurezza sanitaria sul lavoro, come Roberta Zacchiroli, operaia metalmeccanica, a chi come Cristina Lolli, ha fatto della sua farmacia di Monghidoro un presidio contro la diffusione del virus. 

Un premio alla memoria è stato assegnato ad Angela Romanin, storica formatrice per operatrici di Casa delle Donne per non subire violenza e di tanti centri antiviolenza, recentemente scomparsa. A ritirarlo, assieme al figlio di Angela, Elsa Antonioni di Casa Donne, che la ricorda come «una compagna e una sorella, una voce autorevole che si è sempre impegnata nella lotta alla violenza sulle donne». 

Il premio è stato dedicato alla memoria di Tina Anselmi”, la prima donna a ricoprire la carica di ministra della Repubblica Italiana con delega al lavoro, che ha svolto un ruolo determinante nell’approvazione della legge 903 del 1977 “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” ed è stata Presidente del Comitato Italiano per l’Anno Internazionale della Donna dichiarato dall’ONU per il 1975.

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