Matteo Salvini contro l’invasione dei cinghiali: «Ammazzarli è nell’interesse dei cinghiali stessi» 

Dopo aver paventato per anni una pseudo e inesistente invasione dei migranti, Matteo Salvini oggi ha partecipato alla manifestazione di Coldiretti contro l’invasione dei cinghiali e non ha smentito il suo carattere populista: ha detto cose che gli agricoltori e gli allevatori volevano sentirsi dire.

C’era anche il leader della Lega Matteo Salvini tra le migliaia di agricoltori, allevatori e pastori che sono scesi in piazza oggi a Roma contro l’invasione, secondo i manifestanti, dei cinghiali che sarebbero «una calamità che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani con pericoli concreti per gli agricoltori e i cittadini». Gli animali quindi distruggerebbero la natura. Non tanto l’uomo con le sue attività intensive, ma i cinghiali che, secondo Matteo Salvini, andrebbero uccisi nel loro interesse (dei cinghiali stessi). 

«Nella piazza piena di gente – sottolinea la Coldiretti – ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione Tra queste sagome girava anche il leader della Lega che ha dichiarato ancora: «Io adoro gli animali, ma se voglio tenermi in casa un animale scelgo il cane, il gatto o il pesce rosso. Io il cinghiale in camera da letto non ce lo voglio».  

«Molti degli agricoltori che hanno manifestato hanno denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone ma anche l’amarezza di aver visto distruggere in pochi minuti il lavoro di un anno»., si legge in una nota di Coldiretti Emilia-Romagna presente alla manifestazione anti-cinghiali. Gli slogan dei manifestanti erano: “Dopo il COVID la peste dei cinghiali” e “Difendiamo il nostro territorio”.  

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