Un nastro rosso per Zaky, la solidarietà dell’Università di Bologna

Un nastro rosso non solo legato al petto ma anche ben visibile sul sito web e sui suoi canali social. Così, da oggi l’Università di Bologna esprime la sua solidarietà a Patrick Zaky, lo studente al master in Studi di Genere e delle Donne dell’Alma Mater arrestato lo scorso 8 febbraio in Egitto perché accusato accusato di aver scritto post di propaganda sovversiva su Facebook. Ma i motivi del suo arresto non sono ancora del tutto chiari. Secondo altre fonti, Patrick sarebbe stato arrestato per il suo sostegno alla causa Lgbtqi+.

Il nastro rosso di solidarietà allo studente egiziano è comparso per la prima volta tra le strade di Bologna durante il corteo organizzato per Patrick Zaky, lo scorso 17 febbraio. Ora, il nastro rosso di solidarietà è diventato un simbolo online, pubblicato sulla testata del portale Unibo e sui social di Ateneo, per ribadire l’impegno dell’Alma Mater a mantenere alta l’attenzione. «In attesa della prossima udienza, prevista il 7 marzo, la comunità Alma Mater manda un abbraccio virtuale a Patrick, sperando in una risoluzione positiva e tempestiva di questa vicenda che ha coinvolto l’intero mondo universitario, non solo italiano», scrive l’Università di Bologna in un comunicato. 

«In queste settimane abbiamo ricevuto un ampio e vivo sostegno dal mondo universitario italiano ed europeo. Questa grande comunità chiede ora con fermezza alle istituzioni di continuare a seguire da vicino la vicenda di Patrick Zaky, mettendo in campo tutte le azioni possibili per arrivare rapidamente ad un esito positivo», ha dichiarato  il Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini. 

  

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