Celebrati oggi i 25 anni della legge 109, i 20 del progetto Libera Terra e i 15 di Cooperare con Libera Terra. Rita Ghedini: «Non è solo un percorso di testimonianza e impegno civile, ma dovere morale ad operare per la trasformazione di territori, coscienze e ambiente».
Per celebrare le vittorie e l’impegno cooperativo contro le mafie il 20 novembre a Palermo c’era anche Bologna: l’associazione Cooperare con Libera Terra ha compiuto 15 anni di attività nella gestione di beni confiscati alle organizzazioni malavitose. Durante l’evento “Dalla Legge 109 al riuso sociale dei beni confiscati” organizzato dall’associazione bolognese, si sono festeggiati anche i 25 anni della legge 109/96, detta anche “Legge Libera”, che dal 7 marzo 1996 permette il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie per finalità sociali, e i 20 anni del progetto Libera. Tra i partecipanti alla celebrazione c’erano don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Antonio Balsamo, consigliere giuridico dell’Italia all’Onu e presidente del Tribunale di Palermo e Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati.
Cooperare con Libera Terra nasce a Bologna nel 2006 con il proposito di dare supporto alle cooperative che gestiscono i beni confiscati alle mafie e che aderiscono all’associazione Libera. Secondo la presidente di Cooperare con Libera Terra, Rita Ghedini, l’operato dell’associazione, che riunisce oltre 70 cooperative su tutto il territorio nazionale, ha portato anche dei benefici economici di una certa consistenza. Nel 2017 il bilancio superava i 7 milioni di euro. Il fine è duplice: la sottrazione dei beni alle organizzazioni mafiose e una restituzione sociale coordinata per dare dei risultati ai territori ma anche al resto del Paese.
Sul piano concreto, l’associazione bolognese si occupa di creare dei piani strategici per il supporto delle singole cooperative, di mantenere il rispetto dei requisiti sociali ed economici in modo da ottenere un miglioramento continuo della qualità dei prodotti, di creare bandi pubblici e start up. Inoltre, Cooperare con Libera Terra fa delle analisi imprenditoriali finalizzate alla fattibilità di nuove iniziative di impresa, come è avvenuto tra il 2007 e il 2008 per le associazioni “Terre di Puglia” di Mesagne (Brindisi) e “Pio La Torre” di Corleone (Palermo).
Durante l’evento del 20 novembre la presidente Rita Ghedini ha dichiarato: «È importante guardare al riuso come un’economia riparativa, che non consuma ma rigenera. Il tema degli strumenti necessari non riguarda solo i beni confiscati, ma è un tema economico e politico di carattere generale». Poi ha aggiunto: «Abbiamo di fronte una fase in cui sono state destinate risorse straordinarie allo sviluppo, auspichiamo che ciò che abbiamo imparato dal riuso sociale dei beni confiscati possa essere paradigma per impostare un modello di economia rigenerativa, collaborativa, inclusiva, che tenga al centro il rispetto delle persone, dei beni comuni, dell’ambiente».
Tra gli ospiti di primo piano c’era anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che dal 1995 è un punto di riferimento per oltre 1.600 organizzazioni nazionali e internazionali come scuole, cooperative, sindacati e del mondo dell’associazionismo. Ciotti ha affermato: «Deve essere detto con molta forza che il lavoro sui beni confiscati in questi anni è stato straordinario, è nostro dovere tenere conto di quanto è stato fatto, è importante che ci sia una memoria che riconosca le positività che sono state realizzate». Il presidente di Libera ha, poi, continuato: «Oggi è necessario uno scatto da parte di tutti, anche dalla politica. Bisogna lavorare e agire tutti insieme, creare una corresponsabilità, un ascolto reciproco per rendere più efficace questo percorso. La parola chiave è urgenza. La società non deve essere più solo civile, ma anche consapevole e responsabile. È un tema che riguarda tutti e tutto il Paese, visto che oggi la presenza criminale mafiosa più forte è al Nord, anche se fa meno rumore».
L’evento “Dalla Legge 109 al riuso sociale dei beni confiscati” è stato preceduto da uno spettacolo teatrale degli studenti del Liceo artistico Catalano di Palermo a cui Cooperare con Libera Terra ha offerto un laboratorio tematico tramite la cooperativa Teatro Libero. Lo spettacolo verrà prossimamente replicato a Palermo e nell’Alto Belice Corleonese in relazione alle iniziative promosse da Libera e Libera Terra. Durante la primavera del 2022 la tournée teatrale dovrebbe cominciare proprio da Bologna per poi girare in tutta Italia.