Per la Lega bisogna «denunciare i responsabili con l’accusa di apologia di terrorismo», per Forza Italia sono «talmente ridicoli, anacronistici e nel torto che si annullano da soli», i Radicali di Bologna trovano, invece, l’occasione per parlare di giustizia. Insomma, lo striscione appeso dagli attivisti della rete ‘Noi restiamo’ oggi in piazza Verdi (zona universitaria di Bologna) con la scritta: “Battisti libero – amnistia per tutti i compagni” ha acceso polemiche e riflessioni. Il riferimento è chiaramente all’ex terrorista dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo – formazione terroristica di estrema sinistra) Cesare Battisti, arrestato in Bolivia ed estradato ieri in Italia.
«Inneggiare alla liberazione di un terrorista significa condividerne il pensiero e il tragico operato, nonché esaltarne pericolosamente le gesta», ha dichiarato il consigliere regionale della Lega Nord Emilia-Romagna, Daniele Marchetti.
Davide Nanni, vicommissario regionale Forza Italia, è andato più sull’ironico accusando coloro che hanno appeso lo striscione di essere anarchici che scimmiottano una rivoluzione con le Nike ai piedi bevendo birra.
«Ma quale amnistia?», si sono chiesti invece i Radicali. «L’amnistia sarebbe solo un provvedimento sintomo di una riforma necessaria di giustizia non solo per i numerosi processi pendenti in Italia, ma anche di riforma dell’obbligatorietà dell’azione penale. Basti pensare alle politiche proibizioniste: nel nostro Paese «il 34,36 per cento degli ingressi in carcere nel 2017 è dovuto alla violazione del Testo unico sulle droghe: una “war on drug” senza senso che ignora nel migliore dei casi i problemi legati alla detenzione, all’uso e alla diffusione delle sostanze stupefacenti. L’amnistia serve a tutti i cittadini, anche a quelli liberi e anche alle vittime. Non per clemenza nei confronti di imputati e indagati, ma per ristabilire la legalità costituzionale», hanno concluso i Radicali Bologna sulla loro pagina Facebook.
