Sarà per tre mesi Natale: le luci con le parole di Lucio Dalla rimarranno accese fino a marzo

Fino al 4 marzo. Dopo la richiesta del Consorzio esercenti in via d’Azeglio, l’installazione delle luminarie dedicate a Lucio Dalla, organizzata con il patrocinio del Comune di Bologna e Fondazione Lucio Dalla, continuerà ad illuminare la via in cui il cantautore bolognese abitava, fino al giorno del suo prossimo compleanno, il 4 marzo. «Ci riempie di gioia il fatto che sia stata accolta la nostra richiesta di prolungare l’installazione di questo progetto artistico» – ha detto Simone Dionisi, presidente del Consorzio. «L’opera ha ottenuto un grande successo perché ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato, ovvero convogliare quella magia e quell’amore che, come il Natale, solo le canzoni sono in grado di “accordare” tutti».  

Una magia che non vuole solo essere asserita al periodo natalizio, ma vuole continuare coinvolgere abitanti e turisti fino ai primi albori della primavera. “L’Anno che verrà”, installazione luminosa creata dall’artigiano napoletano Antonio Spieza, è diventata «una vera e propria attrazione e ha riscosso un grande successo a livello locale e nazionale», ha dichiarato l’assessore alla Cultura e Promozione della città, Matteo Lepore. D’altronde, chi è che non si è fermato davanti quelle luminarie scattando una foto di gruppo, un selfie o passeggiando per le strada con il viso rivolto verso l’alto? 

Turisti e abitanti avranno così ancora occasione di camminare leggendo le parole del cantautore ormai simbolo della città, e che come infatti il presidente della Fondazione Lucio Dalla, Andrea Faccaniha detto «Questa iniziativa, e il grande successo che ha ottenuto, testimonia l’affetto per Lucio da parte della sua Città e di tutti coloro che vengono a Bologna per ritrovarlo, passeggiando nei luoghi in cui Lucio ha vissuto, che ha amato e che hanno ispirato le sue canzoni. Un’iniziativa di cui siamo grati e che con entusiasmo condividiamo, lieti che possa continuare a regalare emozione e magia».

 

Foto: Miriam Belpanno

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