«Lavoro ma non mi affittano la casa perché straniero», in una lettera la denuncia di Aboubakar

«In questi sei mesi ho risposto a più di 80 annunci di diverso genere. Molti sono stati onesti e mi hanno detto che non vogliono stranieri. Altri mi hanno ignorato».

«Mi chiamo Aboubakar Coulibaly, ho 31 anni, vengo dalla Costa D’Avorio. Sono arrivato in Italia alcuni anni fa e ho fatto un percorso di accoglienza. Ho cercato di sfruttare al massimo tutte le occasioni che mi venivano date dalla scuola di italiano all’orientamento professionale o legale. Ho realizzato il sogno di prendere un diploma di scuola superiore. Dopo il diploma di terza media mi sono iscritto alla scuola serale. Ho sempre lavorato di giorno e alla sera ho frequentato assiduamente per anni la scuola e questo luglio ho sostenuto l’esame di maturità diventando perito. Avrei anche il sogno dell’università ma ho imparato nel tempo che bisogna pazientare molto e quindi questo sogno dovrà aspettare. 

Il 31 agosto sarò in mezzo a una strada nonostante io abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato e uno stipendio fisso. Nonostante io abbia preso la maturità con mille sacrifici, nonostante io sia una brava persona che ha sempre pagato il suo affitto e le sue bollette, nonostante io rispetti tutto e tutti, il contratto del posto letto che occupo attualmente in centro a Bologna scade e la proprietà per sue esigenze personali non ha rinnovato a nessuno di noi, siamo cinque. 

Io cerco casa da più di sei mesi, disperatamente. Voglio solo vivere in questa città in maniera dignitosa e per poterlo fare devo avere l’accesso al mercato immobiliare: non voglio altra accoglienza non voglio favori non voglio elemosina. Voglio solo poter pagare il mio affitto perché ne sono in grado.

In questi sei mesi ho risposto a più di 80 annunci di diverso genere. Molti sono stati onesti e mi hanno detto che non vogliono stranieri. Altri mi hanno ignorato e altri ancora mi hanno chiamato per colloqui ma poi non sono stato scelto. Credo di avere le garanzie economiche e anche di persone che mi conoscono che servono per accedere ad un affitto e per fidarsi di me. 

All’inizio pensavo non ci fossero case in affitto a Bologna, ma invece mi sono accorto che camere e posti letto sono tanti sul mercato. Io ho risposto a tutti quelli fino a 370/380 euro al mese che so di poter sostenere. Ma in questa città sembra che oltre alla forza lavoro una persona straniera nera africana non sia altro. 

Questa cosa mi fa rabbia e dispiacere e questo dolore aumenta se penso che in questa città stia bene e vorrei concretamente costruirvi il mio futuro. Spero con questa mia di essere compreso. Non posso andare a lavorare se non ho una casa in cui tornare mangiare lavarmi dormire vivere. Non posso vivere in maniera dignitosa senza una casa. Non posso sentirmi parte di questa società se non posso avere una casa. Eppure vorrei queste cose. Scrivo per me e per tutti quelli come me. Siamo tutti solo persone». 

Aboubakar Coulibaly

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