Da dover essere esonerato perché “povero” a oltre 2 mila euro di tasse all’Unibo, così lancia un crowdfunding

Pensava di aver ricevuto l’esonero totale ma l’Università di Bologna gli notifica 2550 euro di tasse a pochi giorni dalla laurea: così uno studente lancia una raccolta fondi online.

Troppo “povero” per essere classificato come “studente indipendente” rispetto al proprio nucleo familiare tanto da non ottenere la borsa di studio, ma nemmeno l’esonero totale delle tasse. E adesso, per presentare domanda di laurea magistrale entro il 24 novembre prossimo, dovrà pagare più di 2500 euro notificategli dall’Università di Bologna, dopo un anno dalla richiesta. A pochi istanti dalla laurea. È successo a uno studente lavoratore (che non vuole essere citato) che, per risolvere la sua situazione, ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma web “Gofoundme”. «L’anno scorso, ho fatto domanda per la borsa di studio con tutta la convinzione che io fossi rientrato nei canoni», dichiara lo studente. Ma la prima doccia fredda è arrivata dopo circa un mese da quella richiesta: «Mi ero fatto più o meno i conti di quanto avevo guadagnato, e mi trovavo. Dopo circa un mesetto, sono uscite le graduatorie provvisorie e c’era scritto: domanda respinta», spiega il ragazzo. Ovvero, il suo ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) era sotto la soglia dei 6500 euro consentita per prendere la borsa di “studente indipendente”. Definizione che indica, in parole povere, un lavoratore che studia da fuori sede fuori dal proprio nucleo familiare d’origine e che non è più a casa con i genitori.

Ma lo studente è “indipendente” da quando aveva 19 anni, con tanti lavori alle spalle: «Non vorrei sbagliare la data, ma sono circa sette anni fuori di casa», sottolinea il giovane. Così, contatta Er.Go, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori, che si occupa di gestire le domande. «Ho chiesto di integrare con i componenti del mio nucleo familiare la mia posizione di studente indipendente in quel momento, ma non si poteva. E poi, comunque, i termini per farlo erano ormai scaduti», spiega lo studente che così si mette l’anima in pace: non otterrà la borsa di studio.

Ma pensava che, avendo comunque un ISEE molto basso, avrebbe ricevuto lo stesso l’esonero totale delle tasse. Qui la seconda doccia fredda a pochi giorni dalla scadenza della data di presentazione della domanda di laurea. Una notifica di mancato pagamento corrispondente all’importo massimo della tassazione per il suo corso di laurea, per un totale di 2550 euro. «Non ho preso la “no tax area” perché non ho aggregato al mio ISEE anche l’ISEE del mio nucleo familiare». Non ha presentato quindi un ISEE completo per le agevolazioni al diritto allo studio che deve necessariamente comprendere anche genitori e fratelli o sorelle. Lo studente lamenta il fatto che, durante le tante chiamate alla Er.Go «nessuno ha fatto riferimento a questo requisito». Il giovane studente-lavoratore si chiede come mai gli hanno notificato una tassa già scaduta. «Mi hanno notificato la tassa massima, ma solo adesso. È arrivata con la verifica dei requisiti di laurea. Perché, se fosse arrivata prima, avrei fatto un piccolo salvadanaio» dice lo studente riferendosi al fatto che si è arrivati proprio a ridosso della data di laurea per mettere rimedio a questo “pasticcio” burocratico. «Io so perfettamente che in teoria hanno ragione loro e che le regole vanno rispettate, ma non per questo è detto che siano regole giuste», scrive nella sua richiesta d’aiuto su Gofoundme 

Prima della raccolta fondi dice di aver provato a contattare il Garante degli studenti Unibo, «ma non mi ha risposto. Ho chiamato molte volte, ho mandato due volte una mail al Garante. Con il Rettore, non ho ancora provato». Un groviglio senza fine «a livello emotivo, questa cosa, non me la sto gestendo bene. Mi sento fortunato che riesco a prendere sonno la notte, i primi due giorni non riuscivo proprio a dormire», incalza lo studente. Spera che, dalla sua esperienza, possa venire qualcosa di buono e che si possa creare un precedente.

Risposta del Garante degli studenti Unibo

«Ho sempre risposto agli studenti che si sono rivolti a me. Contesto quindi recisamente quanto affermato dallo studente e chiedo la pubblicazione di questa smentita. Se lo studente, che richiede aiuti online per continuare gli studi universitari, mi fornisce le sue generalità sono certo di potere rintracciare nell’archivio del Garante tutto ciò che lo riguarda, comprese le domande presentate», ha dichiarato Francesco Scutellari, Garante degli Studenti dell’Università di Bologna.

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