«Noi docenti immobilizzati fuori provincia per decenni», protesta dei prof a Bologna

I docenti rivendicano il diritto della propria libertà negli spostamenti territoriali per poter abbinare la propria vita privata con quella lavorativa.

Si è svolta a Bologna la nuova tappa del tour itinerante del Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati per rivendicare un ordine meritocratico e trasparente delle procedure di trasferimento con la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nelle procedure volontarie di mobilità interprovinciale. Tra le file dei docenti immobilizzati, come vogliono definirsi per il senso di immobilizzazione percepito dalla riduzione del 75% delle disponibilità disposte per la mobilità interprovinciale, ci sono insegnanti fuori sede che attendono di avvalersi di questo diritto da svariati anni.

La referente della Regione Emilia-Romagna del Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati, la professoressa Cristina Adamo, presente al presidio presso l’ufficio Scolastico Regionale emiliano, ha dichiarato: «Dopo aver svolto la propria gavetta da precario è assurdo che in ruolo si rimanga immobilizzati fuori provincia di residenza per decenni, ogni docente ha diritto di vedersi tutelare la propria libertà negli spostamenti territoriali al fine di poter abbinare responsabilmente la propria vita privata con quella lavorativa. I docenti immobilizzati – conclude la prof.ssa Cristina Adamo -, sono per lo più lavoratrici madri alle quali è sottratto il ricongiungimento per l’accudimento dei figli per mezzo di una ripartizione di posti che ne limita la funzione genitoriale e l’autodeterminazione personale. Dato gli slogan inapplicati da parte dei legislatori il coordinamento si costituisce associazione ed avvierà delle procedure di azione collettiva al TAR e alla Corte Europea per rivendicare i propri diritti».

La delegazione è stata ricevuta dal Dirigente dell’Ambito Territoriale di Bologna, Dott. Giuseppe Antonio Panzardi, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna. 

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