Da oggi sui nostri dispositivi non leggeremo più «Iperbole Wireless» ma «Bologna WiFi», un nome senz’altro più riconoscibile per cittadini e turisti.
La rete WiFi di Bologna cambia nome. Da oggi sui nostri dispositivi non si leggerà più Iperbole Wireless ma Bologna WiFi, in modo da rendere la rete ad accesso libero del Comune di Bologna più facilmente riconoscibile da parte di turisti e cittadini. In questo modo Bologna si allinea alle altre città d’Italia, che inseriscono il loro nome in quello della rete WiFi pubblica. A parte il nome però, non ci saranno altri cambiamenti per gli utenti: la rete rimane completamente libera, senza limiti né di tempo né di banda e non richiede alcuna autenticazione. Basterà come sempre selezionare Bologna WiFi tra le reti disponibili e iniziare a navigare!
Quella di Bologna è stata la prima rete pubblica ad accesso libero di tutta Italia. Nata nel 2006, con l’ormai vecchio nome Iperbole Wireless, è stata sperimentata in un primo momento nel cuore della città: in Piazza Maggiore, tra la Sala Borsa e Palazzo d’Accursio. Ad oggi, conta più di 300 punti d’accesso, collegati alla rete in fibra ottica della pubblica amministrazione (la Metropolitan Area Network), che erogano il servizio in 83 zone diverse del capoluogo emiliano. Tra queste: parchi pubblici, biblioteche, piazze, musei ma anche zone specifiche di interesse, come la Cineteca o l’autostazione.
La Bologna WiFi in media registra dai 2000 ai 3000 dispositivi al giorno, collegati contemporaneamente ed è in continua evoluzione ed espansione. Quest’anno infatti è stata rinnovata in Sala Borsa e sono stati attivati nuovi punti, tra cui: Piazza di Porta Ravegnana, ExtraBo e la Torre dell’Orologio. Prossimamente inoltre, ci si potrà connettere alla rete anche in tutta l’area dell’aeroporto Marconi e nelle stazioni del People Mover, il nuovo sistema di trasporto rapido che collegherà il centro di Bologna all’aeroporto.