In seguito al mancato aumento di stipendio da parte di Confindustria, il 5 novembre i sindacati hanno proclamato sciopero nazionale dei metalmeccanici.

I lavoratori metalmeccanici emiliani in sciopero contro i mancati aumenti di stipendio, saranno domani giovedì 5 novembre davanti la sede di Confindustria Emilia-Romagna, a Bologna: ne dà annuncio l’USB (Unione Sindacale di Base) regionale. Lo stato di agitazione era stato già proclamato lo scorso 8 ottobre da Cisl, Cgil e Uil quando, dopo quasi un anno di discussioni, il tavolo delle trattative fra Federmeccanica e i sindacati del settore per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici era saltato.  

Le rivendicazioni, come affermato nel comunicato dell’USB, riguardano in realtà tutti i lavoratori dell’industria, non solo quella metalmeccanica. Aumenti salariali pari a 180 euro per tutti i dipendenti, non assorbibili nel superminimo pattuito con l’azienda nel contratto individuale, e riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario “di fronte ai processi d’innovazione tecnologica, che comporterà licenziamenti e un peggioramento dei nostri diritti”. 

Ancora, il sindacato mette in luce la necessità, da parte dei lavoratori, di sostenere la previdenza e la sanità pubblica – esigenza resa ancor più evidente dalla pandemia – non versando più in fondi integrativi. Si pretendono inoltre maggiori tutele per i dipendenti, già resi vulnerabili dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e, in generale, un ingresso più forte dello Stato nella pianificazione e gestione delle industrie.  

Il presidio davanti Confindustria Emilia-Romagna a Bologna, in via Barberia 13, comincerà alle 10,00 e si prolungherà per 8 ore. La mobilitazione avverrà nel rispetto delle norme anti-covid, fatte salve nuove misure restrittive da parte del Governo prima della data di giovedì.  
 

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