I rider di Bologna annunciano lo sciopero contro il nuovo «contratto truffa»

Domani alle 19,00 in Piazza del Nettuno i rider si mobiliteranno contro il nuovo «contratto truffa» voluto da UGL e Assodelivery.

Consegne bloccate e bici ferme. È quanto annunciato oggi in Piazza del Nettuno durante la conferenza stampa di Riders Union Bologna – l’organizzazione indipendente dei lavoratori che effettuano consegne a domicilio e che operano a tutela dei propri diritti – per indire lo sciopero generale delle consegne di domani, venerdì 30 ottobre alle 19. L’obiettivo della mobilitazione è quello di «far ritirare il contratto truffa voluto dal sindacato di comodo UGL e l’associazione datoriale delle piattaforme Assodelivery» spiega Lorenzo, appartenente a Riders Union. Un contratto che peggiorerebbe drasticamente le condizioni già precarie, di questa categoria di lavoratori troppo spesso dimenticata.

Il «contratto truffa»

«Il sindacato UGL – continua Lorenzo – nasce dentro gli uffici di Glovo con il deliberato scopo di firmare un accordo nazionale pirata per poter andare al ribasso di quanto stabilito dalla legge nazionale e da alcune sentenze della Corte di Cassazione». Si riferisce alla legge n.128/2019, che stabiliva livelli minimi di tutela a favore dei rider, tutela che non sembra certo essere tra le priorità del nuovo contratto proposto da UGL e Assodelivery. Quest’ultimo, infatti, considera il rapporto tra lavoratori e piattaforme digitali totalmente autonomo, autonomia però che sembra proprio essere volta a impedire l’applicazione di qualsiasi tipo di garanzia contrattuale già esistente. Il nuovo contratto oltre a non prevedere ferie, straordinari e indennità di fine rapporto, porta a 10 euro lordi la paga oraria dei rider, somma a cui però si accede solo impiegando tutta l’ora in questione effettuando consegne. «Lavoreremo a un cottimo variabile a seconda delle distanze effettuate e dei tempi di consegna stimati dalla Piattaforma» prosegue Lorenzo. Ciò significa che i cosiddetti “tempi morti”, dovuti a possibili imprevisti durante il viaggio di trasporto, sono esclusi dalla paga oraria. Per cui i rider guadagneranno ancora meno ma lavorando sempre allo stesso modo, o forse di più.

Lo sciopero

La scadenza formale per poter decidere se accettare il «contratto truffa» è fissata al 3 novembre ed è proprio in vista di quella data che si terrà lo sciopero di domani in Piazza del Nettuno, alle 19,00. L’intento è ovviamente quello di arrivare a sottoscrivere un contratto migliore, fatto di «diritti e paghe dignitose», come si legge sul volantino di Riders Union. La mobilitazione, però, non riguarda solo i rider, che domani bloccheranno le consegne. Ai clienti viene richiesto di non ordinare durante la giornata di domani e ai ristoranti di non usufruire del servizio di consegna a domicilio.

Consegne a domicilio e Covid

La situazione, già di per sé precaria, dei rider è aggravata dall’emergenza sanitaria in atto, vissuta però anche dai ristoratori. «Le richieste dei rider sono giustissime – commenta il giovane gestore di una piccola attività in zona Santo Stefano – e lo dico perché ho fatto anch’io questo lavoro. Purtroppo, però, accogliere la richiesta di sciopero in giornate come queste, fatte di chiusure anticipate, vorrebbe dire chiudere e non so se posso permettermelo». Giornate difficili e rischiose anche per i rider che, come racconta Lorenzo, non sempre si trovano a svolgere il proprio lavoro in condizioni di sicurezza: «Per come vengono organizzate le consegne, in alcuni fast food si favoriscono gli assembramenti». Molti rischi e poche tutele dunque: in breve ciò che domani porterà allo sciopero in piazza.

di Erika Sità

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