Un invito per cercare di alleggerire il grande flusso di persone nei centri sanitari che certamente avverrà in fase di somministrazione di massa del vaccino anti-Covid 19.
«I nostri locali, che sono chiusi e inutilizzati da febbraio 2020, potrebbero servire ad ospitare attività sanitarie quali, ad esempio, la somministrazione di vaccini o l’esecuzione di tamponi a beneficio di tutta la collettività». È l’appello di Luciano Zanchi, presidente dell’associazione Assointrattenimento – con sede anche nel Bolognese – rivolto agli imprenditori e i gestori di locali che fanno parte dell’associazione e più in generale a tutte le discoteche italiane chiuse ormai da quasi un anno, di mettere a disposizione della comunità i propri locali.
Le discoteche si presterebbero come spazi per le vaccinazioni perché possono essere utilizzate da subito senza la necessità di particolari interventi in quanto dotati di ampi locali con numerosi ingressi e uscite, di impianti sanitari, e capaci di ospitare contemporaneamente diverse centinaia di persone senza creare pericolosi assembramenti.
«Mi auguro che anche questa forte presa di posizione contribuisca a porre fine alla demonizzazione delle discoteche, fino ad ora considerate luoghi di perdizione e poi accusate, ingiustamente, di aver fatto ripartire i contagi e che le stesse vengano invece considerate per quello che sono: luoghi di aggregazione sani gestiti da imprese complesse e dedicate a chi si vuole svagare, ballare, sentire un concerto, un cabarettista, un artista, a chi vuole trovare un momento di relax», continua Zanchi.