Anticorpi che “mangiano” un raro tumore, importante scoperta al Rizzoli di Bologna

Un team di ricercatori dell’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha annunciato una scoperta rivoluzionaria nell’ambito della lotta contro il sarcoma di Ewing, un raro tumore che colpisce principalmente bambini e giovani adulti. La ricerca, guidata dalla dottoressa Katia Scotlandi, direttrice del laboratorio di Oncologia Sperimentale del Rizzoli, ha individuato un’importante funzione di un particolare antigene, il CD99, che potrebbe aprire la strada a nuove terapie contro questa malattia.

Lo studio, supportato dalla Fondazione Airc e recentemente pubblicato sulla rivista Cancer Immunology Research, ha rivelato che l’antigene CD99 può essere attivato con anticorpi specifici, inducendo la morte delle cellule tumorali. Questa scoperta apre nuove prospettive terapeutiche, fornendo un approccio mirato e efficace contro il sarcoma di Ewing.

L’antigene CD99 è stato identificato come attivatore di segnali “eat me” (“mangiami”) sulla superficie delle cellule tumorali, promuovendo la fagocitosi da parte dei macrofagi, cellule del sistema immunitario innato. Tale meccanismo favorisce lo sviluppo di macrofagi con potenti proprietà anti-tumorali. In particolare, l’anticorpo umano C7 si è dimostrato altamente efficace nell’attivare questo processo, suggerendo un notevole potenziale terapeutico non solo contro il sarcoma di Ewing, ma anche in altre patologie tumorali.

Il team di ricerca, che ha coinvolto anche i gruppi guidati dalla dottoressa Gina Lisignoli e dalla dottoressa Francesca Salamanna, ha collaborato con ricercatori dell’Università di Bologna per condurre uno studio approfondito e trasversale. L’identificazione di questa nuova strategia terapeutica rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il sarcoma di Ewing e getta le basi per ulteriori ricerche volte a sviluppare terapie mirate e personalizzate per i pazienti affetti da questo raro tumore.

La comunità scientifica e medica ora guarda con interesse a questa scoperta, con la speranza che possa portare a trattamenti innovativi e migliorare significativamente le prospettive di guarigione per coloro che combattono il sarcoma di Ewing e altre neoplasie correlate.

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