Nelle 300 pietre, raccolte nei torrenti Setta e Sambro è raffigurato tutto il territorio: persone, strutture, animali e vegetazione. C’è anche il sindaco di Monzuno.
Un presepe fatto di 300 sassi dipinti. Nei disegni oltre a Giuseppe e Maria, i pastori, gli asinelli e gli animali dell’Appennino bolognese, c’è anche il sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini, e entomologo, Giorgio Celli, attorniato dagli animali dell’Oasi Felina di Pianoro. È il “Presepe dei sassi” di Natale “made in Appennino” bolognese realizzato da Duilio Camarlinghi, volontario del comune di Monzuno, allestito nella sala dell’ex scuola elementare in via Val di Sambro, 8 a Rioveggio e visitabile fino al 9 gennaio 2022.
Nelle 300 pietre, raccolte nei torrenti Setta e Sambro con previa autorizzazione, è raffigurato tutto il territorio: persone, strutture, animali e vegetazione. Un lavoro certosino iniziato a fine giugno, infatti, una volta selezionate le pietre, Duilio Camarlinghi, ha iniziato la pittura con la tecnica dell’acrilico e ha disegnato i figuranti. Al fianco della Sacra Famiglia ci sono, tra gli altri, il sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini, l’assessore comunale alla cultura, Ermanno Manlio Pavesi, lo stesso Camarlinghi e il sacerdote del paese. C’è l’omaggio a Giorgio Celli che, nel presepe, è attorniato dagli animali dell’Oasi felina di Pianoro recentemente colpita da un incendio che ha devastato la struttura.
Non mancano gli animali che popolano l’Appennino e con essi la vegetazione. Per la loro realizzazione Duilio Camarlinghi ha studiato il territorio per non lasciare nulla al caso compreso la presenza delle 9 chiese presenti nel comune di Monzuno idealmente delimitate dai Santuari di San Luca e di Boccadirio. È stato un lungo lavoro di ricerca dei sassi adeguati allo scopo e di studio del territorio e dei suoi personaggi più rappresentativi» ha spiegato Duilio Camarlinghi.