Sanità, protesta in tenda fuori dall’Ospedale Maggiore di Bologna contro orari estenuanti e salari inadeguati

I professionisti della sanità in Emilia-Romagna saranno protagonisti di una protesta di 24 ore fuori dall’Ospedale Maggiore di Bologna a partire dalle 9:00 di giovedì 25 gennaio. L’iniziativa, organizzata dalla FIALS Emilia Romagna (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficili condizioni lavorative che affliggono il personale sanitario della regione. I lavoratori e le lavoratrici della sanità regionale affrontano gravi difficoltà legate agli orari di lavoro, che talvolta sfiorano le 12 ore consecutive, alle difficoltà nel fruire di ferie e riposi, e a carichi di lavoro insostenibili.

Una delle principali motivazioni della protesta riguarda gli stipendi considerati miseri, non allineati al valore del lavoro svolto. La FIALS attribuisce la responsabilità non solo ai contratti collettivi nazionali, ma anche alla cattiva contrattazione integrativa aziendale che, invece di incrementare il salario accessorio, lo lascia immutato.

La situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di investimenti da parte della Regione Emilia-Romagna per incentivare il personale. La FIALS mette in luce il confronto con la vicina Lombardia, che ha elargito un bonus di circa mille euro a tutto il personale sanitario regionale attraverso le Risorse Aggiuntive Regionali (RAR).

Le carenze croniche di organico costringono le aziende sanitarie a ricorrere al lavoro straordinario, con costi notevoli, come nel caso della USL di Bologna, che ha speso 1.300.000 €. La FIALS sottolinea che le risorse destinate alla contrattazione integrativa dovrebbero essere utilizzate per aumentare gli stipendi, ma vengono invece impiegate per evitare nuove assunzioni.

La protesta non riguarda solo gli aspetti economici ma coinvolge anche la recente riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza (CAU), il mancato pagamento delle indennità legate alla seconda ondata di COVID-19, il pagamento rateizzato dell’indennità di vacanza contrattuale e la scarsità di assunzioni di personale sanitario.

La mobilitazione prevede un coinvolgimento di tutti gli ospedali della regione e culminerà nel mese di marzo con una grande fiaccolata sotto la Regione Emilia-Romagna, con l’obiettivo di contestare la gestione della sanità regionale. La FIALS auspica un dialogo costruttivo con le autorità per garantire migliori condizioni di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità emiliano-romagnola.

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