Un “cannabis tour” per le Sardine, schierate con gli imprenditori della canapa “light”

La campagna pro cannabis  “Meglio Legale” incontra le Sardine di Mattia Santori e insieme porteranno in giro 6000 piantine di canapa cosiddetta “light” per sostenere gli imprenditori del settore attaccati da «politici giustizialisti in cerca di fama».

C’è anche Bologna fra le tappe della campagna Meglio Legale che, insieme alle Sardine, porterà in piazza 6000 piantine di canapa cosiddetta “light” (cannabis sativa) il prossimo 13 giugno per raccontare le storie di quegli imprenditori della cannabis legale – con principio attivo sotto i limiti di legge –  che, come scrivono oggi le 6000 Sardine sulla loro pagina Facebook, ogni giorno «subiscono le bordate di politici giustizialisti in cerca di fama e visibilità». Sarà un “cannabis tour” vero e proprio che toccherà le città di Roma, Firenze (11 e 12 giugno) e anche Bologna (13 giugno). «Porteremo a spasso 6000 “creature vegetali” che prendono il nome botanico di Cannabis Sativa, varietà Finola. Lo faremo per aprire una breccia nell’ipocrisia, spiegando che la consapevolezza è meglio dell’ignoranza, riflettendo sul fatto che viviamo in un Paese in cui una persona affetta da Artrite Reumatoide finisca di fronte a un tribunale solo perché voleva provare (utilizzando la canapa) meno dolore», scrivono su Facebook le Sardine.

Il movimento guidato da Mattia Santori porterà, dunque, in giro 6000 piantine di canapa “light” in fioritura. «Non faremo nulla di illegale, perché la legge prevede che alcune specie di cannabis dal basso contenuto di THC si possano acquistare, possedere e coltivare», dicono le Sardine. «Questa è una battaglia che ha bisogno di una comunità, di una moltitudine, di una ribellione contro lo status quo che con inutili politiche proibizioniste favorisce narcotrafficanti e punisce i piccoli consumatori. Quello che vi chiediamo è di esserci, di partecipare a questa nostra iniziativa per la legalizzazione da protagonisti e non da spettatori», chiudono le 6000 Sardine. 

 

 

 

foto: da Facebook Luca Marola

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