La campagna “Meglio legale” il prossimo 17 ottobre arriva a Bologna e a partecipare all’incontro ci saranno anche Riccardo Magi, deputato di +Europa, Federico Amico, consigliere regionale in Emilia Romagna e l’attivista, avvocata e politica Cathy La Torre.
Legalizzala!, cantavano J-Ax e gli Articolo31 nel lontano 1994 nella famosa canzone “Oi Maria”. Ma ancora prima di loro ci fu un uomo che ha fatto la storia della politica italiana radicale, Marco Pannella, sicuro che la legalizzazione delle droghe leggere potesse dare una spallata ai danni che causa il proibizionismo. Oggi, a distanza di decenni, la legalizzazione in Italia sembra ancora una chimera. Ma c’è sempre qualcuno che ci crede e che porta in giro una campagna nazionale per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione di altre sostanze con l’obiettivo di promuovere una nuova consapevolezza dell’opinione pubblica e politica. La campagna si chiama “Meglio legale” e il prossimo 17 ottobre arriverà anche a Bologna allo Chalet dei giardini Margherita (alle 18) dopo essere stata lo scorso 26 settembre a Torino dove si è discusso delle ricadute occupazionali che la legalizzazione della cannabis potrebbe portare nel nostro Paese.
«Garantire la libertà di consumo comporterebbe effetti su molteplici aspetti della nostra società: giustizia, salute pubblica, sicurezza, possibilità di impresa, lotta alle mafie, ricerca scientifica e diritti civili. Finché prevarrà l’approccio abolizionista, saranno le mafie a detenere il monopolio della produzione e della vendita di cannabis, costringendo i consumatori a rivolgersi alle piazze di spaccio, acquistando prodotti pericolosi per la salute ed esponendosi al rischio di ricadute legali. Lasciando questo settore nell’illegalità, inoltre, stiamo perdendo una grande opportunità di ripresa economica, rinunciando di fatto a 350mila posti di lavoro e a delle entrate fiscali che vanno dai 6 agli 8,7 miliardi di euro (secondo una ricerca dell’Università di Messina del 2017)», spiegano i promotori della campagna “Meglio legale”, di cui coordinatrice è Antonella Soldo. Nonostante sia possibile ricorrere alla cannabis per uso medico, l’offerta limitata e vari problemi di approvvigionamento rendono l’accesso alle cure difficile o impossibile per molti. «Riconoscere il diritto alla libertà dei consumi sarebbe invece una mossa in linea con una società che valorizza le libertà individuali e che vuole garantire una società serena, informata e autenticamente democratica», concludono i promotori.
A partecipare all’incontro bolognese il prossimo 17 ottobre ci saranno in prima linea Riccardo Magi, deputato di +Europa, Federico Amico, consigliere regionale in Emilia Romagna e l’attivista, avvocata e politica Cathy La Torre. Di fianco a loro anche Leonardo Fiorentini del direttivo di Forum droghe, Marco Cappiello, fondatore di Enecta, Rosy Davidde, segretaria di GD Bologna, Silvia Spinelli, coordinatrice di Volt Bologna, Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani, Arcangelo Macedonio di + Europa ed Elia De Caro dell’Associazione Antigone.
La campagna “Meglio legale” ora è in tour per l’Italia ma ha cominciato le sue attività lo scorso 20 aprile quando ha lanciato una campagna online di disobbedienza civile chiamata #IoColtivo per l’emersione della coltivazione di cannabis a uso personale a cui hanno aderito 2500 cittadini e 17 parlamentari. Una campagna che poi è anche approdata a Montecitorio con la manifestazione del 25 giugno, alla quale 4 parlamentari hanno partecipato con le loro piante. In questo contesto è nato il “Piccolo Parlamento della Cannabis”, occasione di confronto con i 17 parlamentari aderenti. Si è avviato il confronto con gli imprenditori sulle potenzialità di ampliamento del mercato e sui limiti legislativi che minano l’operato anche in merito alla vendita di cannabis cosiddetta “light” (con THC inferiore allo 0,5).