«Uno in meno», «Bravo», «Bravissimo», «Merita una statua in piazza Grande quest’uomo». E ancora: «Un eroe», «Ha fatto bene». I commenti che plaudono all’uomo che avrebbe ucciso un presunto ladro questa mattina in Valsamoggia si sono sprecati sulla pagina Facebook “Sei di Bologna se…” che conta circa 24 mila iscritti. L’amministratore del gruppo ha cancellato il post con la sfilza di commenti, ma si è notato come molti utenti hanno apprezzato il gesto di sparare a un uomo, non ancora identificato, che, secondo la ricostruzione, poteva essere un ladro all’ingresso di una casa di campagna. Ma a dirlo con certezza se il morto fosse lì per rubare ci penseranno le indagini dei carabinieri. Tuttavia, per molti iscritti al gruppo Facebook quel presunto ladro doveva morire. Nel far west del social si dà già per scontato che chi ha ucciso ha fatto bene sia perché i ladri vanno ammazzati sia perché, secondo alcuni, sarebbe legittima difesa. Ma molti di loro non sanno che affinché scatti la legittima difesa è necessario che quel presunto ladro abbia minacciato di utilizzare un’arma durante la sua effrazione in casa. Ma l’articolo di cronaca commentato sul gruppo Facebook non lo esplicitava. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso. Ma ormai si sa, sui social si commenta tanto per dare una propria opinione spesso non richiesta. Soprattutto se le opinioni nascono da notizie ancora non chiare e con delle indagini in corso. Ancora una volta l’odio, l’analfabetismo funzionale, la voglia di dire per forza la propria opinione sui social hanno vinto e hanno ammazzato le regole del buon vivere.
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