Smantellato il cartello illegale dei servizi funebri: 30 persone arrestate

Si spartivano le camere mortuarie dell’Ospedale Maggiore e del Policlinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna per avere il monopolio della gestione dei servizi funebri. Trenta persone sono state arrestate ieri dai carabinieri di Bologna con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio e riciclaggio. Nel corso dell’operazione, condotta tra le province di Bologna, Modena, Ferrara, Rimini e Gorizia, i militari stanno procedendo anche ad un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per circa 13 milioni di euro.

Smantellato un vero e proprio sistema criminale che aveva un modus operandi prolungato nel tempo e strutturato: alla base c’erano gli infermieri che facevano da gancio con i familiari dei defunti mettendoli in contatto con i referenti delle agenzie funebri. Queste ultime indirizzavano i nuovi clienti verso i loro uffici per la definizione della pratica. E infine due massimi rappresentanti dei consorzi che dirigevano le rispettive associazioni sotto tutti gli aspetti: dalla sistematica suddivisione compiti, alle complessive attività di gestione e redistribuzione degli incassi.  

Le indagini, sviluppate dal reparto operativo del nucleo investigativo dei carabinieri di Bologna e dalla Compagnia Bologna Centro sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna diretta dal Procuratore capo Giuseppe Amato. 

Le investigazioni, inoltre, hanno rilevato le «sistematiche condotte di riciclaggio promosse e coordinate dagli indagati di vertice», hanno dichiarato i carabinieri. Il guadagno in “nero”, realizzato con la sistematica mancata fatturazione di parte dei servizi funerari, veniva rinvestito in altre contabilità parallele.

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