Le primarie le ha vinte Lepore, sarà il candidato sindaco per il centro-sinistra

Matteo Lepore (Pd) partiva favorito e ha vinto nettamente con il 59,6% dei voti lasciando l’altra candidata alle primarie del centro sinistra, Isabella Conti (indipendente ma di Italia via) al 40,4%.

Ste benedette primarie del centro-sinistra alla fine le ha vinte Lepore. Per qualcuno era prevedibile per altri no, ma Matteo Lepore, attuale assessore alla Cultura e allo Sport del Comune di Bologna, ha sconfitto l’altra candidata (indipendente ma di Italia viva) Isabella Conti durante le primarie per scegliere il candidato del centro-sinistra che concorrerà all’elezione di sindaco di Bologna nell’autunno prossimo. Lepore (Pd) partiva favorito e ha vinto nettamente con il 59,6% dei voti lasciando Conti al 40,4%. Sara dunque l’assessore alla Cultura a guidare la coalizione, con l’appoggio, già al primo turn, del Movimento 5 Stelle, visto che aveva annunciato di essere pronto a sostenere Lepore, il quale ha vinto anche grazie a chi lo ha sostenuto. Come, per esempio i vertici del suo partito (a cominciare da Enrico Letta), Coalizione civica, e da pezzi importanti della sinistra bolognese: Arci, Legacoop, Sardine, alcuni centri sociali, con sostenitori di peso come Romano Prodi e Francesco Guccini. 

«Isabella ha preso 10mila voti e lei ha portato un contributo importantissimo, il suo è stato un altro modo di ascoltare. Ci siamo sentiti a lungo e lei è ben consapevole dell’importanza di rappresentare le persone che hanno fiducia in lei», ha dichiarato Lepore. Isabella Conti, sindaca eletta con l’80% nel ricco e popoloso comune confinante di San Lazzaro di Savena, dopo un cursus interno al Pd ha seguito Matteo Renzi in Italia Viva e da lui è stata candidata alle primarie. Una mossa che ha spaccato il Pd, visto che Conti ha raccolto il sostegno della parte del partito che si opponeva a Lepore, soprattutto quella che fa riferimento a Base riformista, con l’eurodeputata Elisabetta Gualmini in testa. Ma ha portato al voto anche Gianluca Galletti, ex ministro Udc, vicino a Pierferdinando Casini. Una sua affermazione sarebbe stata un risultato clamoroso e non potrebbe non avere avuto effetti anche sugli equilibri nazionali del Pd. 

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