“Criminis Imago”, da oggi in mostra le immagini dei crimini commessi a Bologna

Parte oggi, fino al 10 gennaio, una mostra fotografica che racconta con le immagini i crimini commessi a Bologna e che fanno parte della nostra storia.

Dalla strage del 2 agosto, alla Uno Bianca, dalla Banda Casaroli ai delitti del Dams: 50 anni di scene del crimine e di processi nei tribunali bolognesi sono i protagonisti di “Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna”, una mostra fotografica visitabile a partire da oggi venerdì 23 ottobre 2020 e fino al 10 gennaio 2021 all’Oratorio di Santa Maria della Vita in via Clavature 8/10. Gli scatti sono di due fotoreporter bolognesi, Walter Breveglieri e Paolo Ferrari che hanno “ritratto” un pezzo fondamentale della storia e della cronaca nera e giudiziaria recente italiana un viaggio che inizia nel 1949 e approda nel 2000. «Pensavo di lavorare per la cronaca, e invece lavoravo per la storia», afferma Paolo Ferrari, uno dei due fotoreporter autore delle 100 immagini in bianco e nero esposte. Le sue foto documentano non solo i crimini commessi a Bologna, ma anche quelli commessi in altre città e che sono approdati nei tribunali bolognesi. 

La mostra è divisa in varie sezioni: ognuna caratterizzata da un delitto. Walter Breveglieri che ha illustrato il periodo dal 1949 al 1972, con i ritratti della Banda dei Casaroli, rapinatori degli anni ‘50, dell’ambasciatore Ettore Grande accusato nel 1951 di aver ucciso la moglie a Bangkok, del caso di Rina Fort che aveva assassinato la moglie e i figli del suo amante e del Delitto Nigrisoli, l’assassinio di una donna avvelenata da suo marito, poi condannato all’ergastolo, che divise l’opinione pubblica bolognese. 

Paolo Ferrari, invece, si è occupato del periodo dal 1972 al 2000 con i casi dei delitti del DAMS, il terrorismo che ha caratterizzato il decennio 1974-1984 con i processi a Ordine Nero e a Prima Linea, le stragi ai treni Italicus e Rapido 904, e quella alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, così come i sequestri di persona del periodo successivo (1984-1987) e infine i delitti della Banda della Uno Bianca. 

«Questa mostra restituisce al visitatore la storia per immagini della seconda metà del Novecento di Bologna. Fatti delittuosi compiuti e giudicati nella nostra città negli ultimi 50 anni, ma anche crimini commessi altrove e approdati a seguito dell’iter giudiziario alla Corte d’Appello di Bologna», ha affermato Fabio Roversi-Monaco, presidente di Genius Bononiae, il Polo Museale che ha organizzato l’esposizione. 

L’iniziativa è stata inoltre curata dal Procuratore Capo di Bologna Giuseppe Amato e da Marco Baldassari, responsabile dell’Archivio Ferrari di Genus Bononiae. Inoltre, un comitato scientifico si è avvalso dell’esperienza di Carlo Lucarelli, Susi Pelotti e Luigi Stortoni per il racconto che accompagna il catalogo, realizzato con tutte le immagini della mostra ed edito dalla casa editrice bolognese Minerva. 

Foto Paolo Righi

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