«Conviventi a cena nei locali al chiuso dei ristoranti», la proposta no sense della Lega

«Riteniamo di buon senso che, in vista, delle riaperture programmate per il 26 aprile possa essere consentito ai conviventi, siano coppie o famiglie, di consumare pranzi e cene all’interno di bar e ristoranti». 

La caccia ai consensi tra le persone esasperate nel restare chiusi in casa e non lavorare o lavorare poco a causa della pandemia ormai per la Lega di Matteo Salvini è ormai senza alcun ritegno. Tanto che non è chiaro a volte se i leghisti ci fanno o ci sono. Addirittura oggi dicono: «Riteniamo di buon senso che, in vista, delle riaperture programmate per il 26 aprile possa essere consentito ai conviventi, siano coppie o famiglie, di consumare pranzi e cene all’interno di bar e ristoranti». Al di là delle riaperture, del 26 aprile, dei pranzi e delle cene, ma l’idea dei conviventi a tavola nei ristoranti chiusi da quale “buon senso” può arrivare? Non funziona che se fai entrare coppie di fidanzati – o intere famiglie che convivono sotto lo stesso tetto – in un ristorante allora il contagio (risaputo molto alto nei luoghi al chiuso) non esiste o si abbassa. E non funziona, per logica e buon senso, che le persone sconosciute e sedute al tavolo di fianco – conviventi fra loro – siano conviventi anche a chi sta vicino.

A tavola si sta senza mascherina e i posti chiusi sono luoghi che lo stesso governo ha chiuso da tempo (vedi ristoranti, cinema, teatri) proprio perché al chiuso e senza mascherina è più facile contagiare e contagiarsi. A proporre di fare entrare i conviventi nei locali chiusi dei ristoranti sono stati oggi i consiglieri regionali bolognesi della Lega Emilia-Romagna, Michele Facci e Daniele Marchetti. «Il presidente della Regione Stefano Bonaccini appoggi la nostra proposta di consentire a conviventi e famiglie di poter consumare pranzi e cene anche nei locali al chiuso di ristoranti e bar», dicono. Aridaje. «Per tutelare gli imprenditori del territorio», dicono.

Ma sotto sotto il motivo è chiaro: cercare soprattutto a Bologna consensi dai ristoratori esasperati dalle misure restrittive in vista delle prossime elezioni comunali. Non a caso lo stesso Salvini è stato sempre a favore della campagna #ioapro che ha raccolto anche la settimana scorsa centinaia di ristoratori esasperati affiancati dal supporto dell’estrema destra di Casapound. 

«Alla luce di queste considerazioni, chiediamo pertanto al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di appoggiare la nostra proposta», concludono Facci e Marchetti. 

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