Il piano, conosciuto come Gender Equality Plan (GEP), rispetta le cinque aree minime indicate dalla Commissione europea declinandole in diversi obiettivi.

In inglese lo chiamano Gender Equality Plan (GEP), ma in pratica è un documento programmatico che prevede azioni e progetti che favoriscano la riduzione delle disparità di genere e permettano la valorizzazione di tutte le diversità legate, ad esempio, alle variabili dell’età, della cultura, dell’abilità fisica, dell’orientamento sessuale, del plurilinguismo da attuare all’interno dell’Università di Bologna. Il documento, approvato oggi dal Consiglio di amministrazione di Ateneo per il triennio 2021-2024, è stato pensato e redatto negli ultimi mesi dopo un lavoro di tutte le componenti dell’Ateneo e «rappresenta la risposta entusiasta al richiamo della Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea che ha previsto, nella cornice del prossimo programma Horizon Europe, la necessità di dotarsi di un GEP per tutte le istituzioni pubbliche che vogliano accedere a un finanziamento di ricerca», si legge in una nota dell’Università di Bologna.

Non si tratta quindi dell’accettazione acritica di un vincolo che arriva dall’Europa, ma – specifica l’Alma Mater – «di un documento che riconosce pubblicamente la parità di genere e l’intersezionalità come obiettivi, valori fondamentali e condivisi, e sfrutta le sinergie createsi all’interno di reti nazionali e internazionali che riflettono su queste tematiche indicando azioni concrete per metterle in atto». Il piano rispetta le cinque aree minime indicate dalla Commissione europea declinandole in diversi obiettivi: l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, la cultura dell’organizzazione e la lotta agli stereotipi; l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali; l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera; l’integrazione della dimensione di genere e dell’intersezionalità nella ricerca, nella didattica e nella terza missione; il contrasto delle violenze di genere e delle molestie morali e sessuali.

Le azioni progettuali e programmatiche descritte nel documento tendono, da un lato, a dare continuità e coerenza a politiche già intraprese negli ultimi anni, dall’altro a immaginare obiettivi e azioni in grado di abbattere gli ostacoli che ancora separano l’università di Bologna dalla parità di genere e dalla valorizzazione delle diversità. È prevista, inoltre, la formazione, intesa come creazione di momenti e percorsi educativi aperti a tutte le componenti dell’Ateneo (la comunità studentesca, quella del personale docente e ricercatore e tecnico-amministrativo), trasversale ai cinque ambiti.

fonte: Unibo

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