A Bologna l’arte si compra in bitcoin, la sfida della galleria Wikiarte

Da oggi alla Galleria Wikiarte di Bologna l’arte si acquista in Bitcon. «Una sfida che nasce dai nuovi cambiamenti nel mercato dell’arte più rivolto al web».

La galleria d’arte bolognese Wikiarte di Deborah Petroni e Rubens Fogacci sita all’interno nella Galleria Falcone e Borsellino, nei pressi di Piazza Maggiore, annuncia di essere oggi una delle prime Gallerie d’Arte in Italia ad accettare pagamenti di opere d’arte in bitcoin (moneta virtuale o criptovaluta). Una sfida che nasce dai nuovi cambiamenti nel mercato dell’arte sempre più rivolto al web, alle cryptomonete e agli NFT (acronimo della nuova arte Non-fungible token). 

Una rivoluzione che aprirebbe le porte, secondo Petroni e Fogacci, a nuovi investitori e ai collezionisti d’arte la cui età media non supera i 40 anni e che, ad oggi, rappresenta il 70% degli investitori sia di criptovalute sia di cripto art. «La Galleria è sempre stata attenta alle nuove tecnologie, ricordiamo infatti che nel 2007 Wikiarte fu uno dei primi siti e-commerce italiano nel mondo dell’arte e qualche anno dopo nel 2012 presentò un intero stand dedicato a opere in AR, acronimo di Augmented Reality (in italiano Realtà Aumentata)», dicono i galleristi di Wikiarte di Bologna.

Secondo la galleria d’arte bolognese, i tempi cambiano e bisogna stare al passo. Da qui l’idea di offrire un servizio in più ai propri clienti. Wikiarte garantisce che non c’è alcun rischio di cambio perché la piattaforma utilizzata converte automaticamente il valore in euro della transazione e i «clienti potranno usufruire della sicurezza dei pagamenti bitcoin per acquisti concreti e garantiti, poiché l’opera acquistata sarà ancora reale e tangibile.«Da oggi siamo quindi felici di poter dire che alla Galleria Wikiarte l’Arte si acquista in Bitcoin», concludono Deborah Petroni e Rubens Fogacci.

 

foto: sito web Wikiarte

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