Picchiava e costringeva una prostituta a fare sesso solo con gli italiani, arrestato un pappone

Sotto shock e col volto tumefatto, soccorsa dai carabinieri ha detto loro di essere stata presa a pugni dal suo “fidanzato-protettore”. È successo ieri sera a Casteldebole, nel Bolognese, dove una prostituta ha raccontato di aver preso botte dal suo cosiddetto “pappone”, un 44enne rumeno identificato e arrestato per estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ai carabinieri, la donna, originaria dell’Europa dell’Est, ha raccontato la sua storia, iniziata qualche mese fa a Bologna, dove a causa della crisi economica, è stata lanciata nel mondo della prostituzione per le strade di Casteldebole, per fronteggiare alle spese domestiche. Una forma di prostituzione legata a regole rigide che il suo “fidanzato-protettore” le aveva imposto: 100 euro a prestazione per clienti tassativamente italiani. 

Ogni volta che la vittima non riusciva a rispettare quelle direttive, facendosi pagare di meno (70 euro per una prestazione sessuale completa, come previsto nel “tariffario” bolognese), oppure accogliendo clienti stranieri, il suo protettore, cui doveva dare la somma totale degli introiti (circa 1.000 euro al mese), la picchiava. Ed è proprio quanto accaduto ieri, quando la donna è stata presa a pugni dal suo protettore che la stava sorvegliando da lontano. Alla vista di un cliente straniero che si stava avvicinando, l’uomo ha aggredito la donna alle spalle: «Devi andare solo con gli italiani, se vai con un rumeno o con un albanese ti taglio gola!». Appreso il triste racconto, i carabinieri di Bologna si sono messi alla ricerca dell’uomo, arrestandolo poco dopo nelle vicinanze. Su disposizione della Procura di Bologna, l’uomo, è stato portato in carcere. 

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