Il Vag61 resiste e rimane dov’è, ribadendo l’importanza delle realtà autogestite. Dopo la decisione del Comune di Bologna di pochi mesi fa di mettere al bando l’immobile di via Paolo Fabbri 110, è arrivato il timbro che riconferma la gestione dello spazio al centro sociale. Da 15 anni lo stabile accoglieva le attività e i progetti di Vag61, una realtà ben accolta dalla comunità che vive nel quartiere Cirenaica e non solo. Così, dopo la messa al bando e la probabilità di sfratto, il centro sociale ha formulato una risposta all’avviso pubblico. È nato così un progetto che raccoglie le esperienze finora maturate dentro e attorno al Vag e le proietta nel futuro. La proposta è stata accettata dal Comune che ha confermato al centro la permanenza nello stabile. Nonostante la bella notizia il gruppo ha affermato: «Non è tempo di cantare vittoria. Sappiamo che l’autorganizzazione è una ricchezza collettiva che va costruita e difesa giorno per giorno. Gli spazi liberi e resistenti anche in questa città sono costantemente sotto attacco». 

Durante le settimane di incertezza Vag ha continuato a sottolineare come per loro l’uso dei bandi per la fruizione degli spazi pubblici sia una minaccia. «Uno strumento così burocratico portava con se la possibilità di mettere a repentaglio la nostra esperienza di autogestione», hanno dichiarato i componenti. Il progetto è nato quindi dalla necessità di tutelare le iniziative che hanno casa in via Paolo Fabbri e il ruolo che questo spazio liberato ha all’interno del quartiere e della città. 

Un gesto di resistenza e socialità che viene dalla Cirenaica e si unisce a quello della nascita del “Giardino Lorenzo Orsetti detto Orso – Partigiano (1986 – 2019)”, che prima era solo un anonimo angolo di quartiere. 

con la collaborazione di Rachele Baccichet

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