Sono stati emessi 6 divieti di dimora nella Città metropolitana di Bologna per altrettanti attivisti appartenenti al collettivo universitario Luna, i quali lo scorso ottobre furono protagonisti di un’occupazione di uno stabile (in vendita) in via Mazzini di proprietà delle suore. Era prevedibile. L’occupazione di una proprietà della Chiesa a Bologna porta a tali conseguenze. A Bologna la Chiesa non si può toccare. L’occupazione ha portato al loro sgombero con scontri con la polizia e ora, a seguito delle misure eseguite dalla Digos bolognese, sono soggetti a restrizioni di residenza nell’area metropolitana.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice Domenico Truppa, che ha accolto la richiesta del procuratore Giuseppe Amato e del pm Stefano Dambruoso della Direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo della Procura felsinea.
Il collettivo Luna aveva occupato illegalmente uno stabile di proprietà di una congregazione di suore il 6 ottobre 2023, con l’intenzione dichiarata di fornire alloggio a chi era senza casa. Tuttavia, l’edificio è stato sgomberato il 17 ottobre a seguito di un provvedimento di sequestro preventivo emanato dall’autorità giudiziaria. Complessivamente, alla Procura di Bologna sono stati segnalati 12 attivisti del collettivo Luna, ritenuti responsabili di vari reati inerenti all’ordine pubblico.
La risposta del collettivo Luna
A seguito delle misure cautelari notificate oggi a 6 attivisti il collettivo Luna ha organizzato una conferenza stampa prevista per domani alle 13 nel cortile del pozzo di Palazzo d’Accursio. «Chi nell’ottobre 2023 ha occupato uno stabile vuoto, della chiesa, per combattere la città respingente degli Airbnb e degli studentati di lusso, ora si ritrova a essere respinto dalla magistratura, chi voleva salvare Bologna si ritrova espulso. Il potere combatte sempre il dissenso, nella città più progressista d’Italia, come nelle periferie degli altri imperi. I sei compagni sono cittadini attivi che proprio in questi giorni stanno organizzando convegni sull’Intelligenza Artificiale, piattaforme climattivistiche urbane, manifestazioni contro i CpR in regione», si legge in un comunicato stampa del collettivo Luna.