Spreco alimentare, in centro a Bologna solo 6 negozi su 50 aderiscono all’app “To good to go”

Non sembra proprio decollare l’app “To good to go” nel Quadrilatero, lo storico quartiere del mercato, contro lo spreco alimentare.

Chi si ricorda di “To good to go”? L’applicazione, sbarcata a Bologna con tante speranze più di un anno fa e che permette ai negozi alimentari di offrire a prezzo ribassato prodotti ancora buoni (ma non più vendibili), sembra che si sia un po’ arenata. Solo 6 dei quasi 50 punti vendita, tra alimentari al dettaglio, ristoranti, gelaterie, bar e cioccolaterie, possono esporre all’ingresso il logo di “waste warrior” (letteralmente, “guerriero o guerriera contro i rifiuti”) dell’impresa emergente che ha messo al bando lo spreco alimentare. Di questi sei, solo due promettono, a oggi, un servizio quasi giornaliero, con orari di ritiro, fissati, in genere, nel secondo pomeriggio. Tra i quattro che non forniscono con quotidianità il servizio o lo hanno disattivato momentaneamente, uno è tra i primi partner associati al progetto dal suo arrivo in Italia. Eppure, diventare soci e socie è semplice. Così come sensibilizzare la comunità su questi temi. Non ha contratti, e nemmeno costi. Solo l’impegno a mettere il cibo ancora edibile, ma invenduto, nelle famose “magic box”, le scatole magiche dal contenuto imprevedibile (ma con possibilità di richiedere un’alternativa solo vegetariana) che fanno bene anche al pianeta.  

Il Quadrilatero è, da sempre, la punta di diamante della cucina bolognese. E, di sicuro, la sua più importante vetrina. Al giorno sono centinaia i passi che affollano le sue stradine. Compresa tra le quattro vie Archiginnasio, Farini, Castiglione e Rizzoli, meta preferita da turisti che ne rimangono affascinati. Si mangia, si brinda, si beve il the. Si consuma. E la situazione non è cambiata dopo il lockdown. Al giorno, i coperti sono centinaia anche dopo la pandemia. Tanto affascina il Quadrilatero che mercoledì scorso la CNN americana era lì, a girare alcune scene di un documentario proprio sul cibo. E Stanley Tucci, attore famoso per “Il diavolo veste Prada” e “Hunger Games”, ne sarà la guida e la voce narrante. 

Sono poi tantissimi gli universitari e le universitarie giovani a sapersi districare tra applicazioni smartphone e social network ma che non hanno mai sentito parlare né di “Too good to go” né della possibilità di salvare l’invenduto alimentare tramite la tecnologia. A discapito poi di chi crede che, a Bologna, la qualità non sia compatibile con un’iniziativa del genere, scorrendo le classifiche dei consigliatissimi della famosa guida “Gambero Rosso”, ci sono alcuni nomi dei sostenitori del progetto. 

Lo spreco alimentare è una cosa seria. In soldoni, buttiamo 15 miliardi di cibo all’anno in Italia, e tale cifra è spalmata in tutte le fasi della filiera agroalimentare. Di questa, il 12% è sprecata al momento della produzione e distribuzione. A settimana, se non si buttassero via, sarebbero 5 euro a famiglia in più. Proprio quelli che servono, in media, per una coppetta di gelato, durante una passeggiata in due, al Quadrilatero, in centro. 

Foto: il Quadrilatero, lo scorso sabato sera 

Condividi