Nasce “B-Switch”, una nuova linea di abbigliamento ideata da studenti di Bologna

35 studenti delle scuole superiori di Bologna hanno ideato e realizzato una nuova linea di abbigliamento ispirata al quartiere multietnico della Bolognina.

Si chiama “Streetwear B-switch” ed è una nuova collezione di abbigliamento realizzata da 35 studentesse e studenti di alcune scuole superiori di Bologna e nata dal progetto Freewear Academy, di BAUMHAUS e CIOFS FP/ER, con il sostegno del Comune di Bologna. Per far partire la nuova linea, però, i ragazzi hanno bisogno di un aiuto. Ed è per questo che il 9 settembre parte anche una raccolta fondi tramite una piattaforma (School Raising) dedicata esclusivamente alla promozione dei progetti delle scuole. La raccolta fondi servirà a organizzare un evento di presentazione della collezione vera e propria: una sfilata che si terrà il prossimo 17 ottobre nel parco del Dopolavoro ferroviario.  

In questi ultimi mesi i 35 studenti di alcune scuole superiori di Bologna, che hanno realizzato i disegni per questa nuova collezione, hanno ideato anche il logo, una strategia di comunicazione e hanno realizzato anche un video che sarà usato per lanciare la campagna.

Ma perché “B-Switch”? 

La “B” di B-Switch sta per “Bolognina”, la zona di Bologna (Quartiere Navile), simbolo della multiculturalità e del fermento creativo del capoluogo emiliano romagnolo, a cui la linea è ispirata. Mentre “switch” viene direttamente dal verbo inglese che significa “cambiare”, ma significa anche “interruttore”. Perché niente in questa collezione è prestabilito e definitivo: i capi possono ridefinirsi e modificarsi in base a come vengono indossati, adattandosi all’identità di chi li sceglie. «L’esperimento è riuscito: la moda non è più solo oggetto di consumo, ma uno strumento che nelle mani della nuova generazione si fa forte e dialoga con il territorio circostante, come sarebbe tipico dello streetwear al di là dell’appropriazione dei marchi del lusso», dicono gli ideatori del nuovo marchio di abbigliamento giovane e bolognese. 

Perché lo “streetwear”? 

Perché se si torna alle origini qui diventa forte e chiaro che le nuove generazioni possono anche scegliere di non essere più solo territorio di colonizzazione del marketing e di imparare ad usarlo, diventare consapevoli delle tecniche e dei processi di progettazione, produzione, comunicazione e diffusione. La collezione è “multietnica” come la Bolognina. I colori di questa nuova collezione, ad esempio, è composta da giallo, rosso, arancione, verde, viola e nero, le tinte che sintetizzano lo spirito della Bolognina, così come lo hanno visto direttamente i ragazzi, con i loro occhi.  Inoltre, è una collezione sostenibile secondo lo spirito del “riduci, riusa e ricicla”. Ma è anche inclusiva. B-Switch è unisex: non vuole definire confini determinati dall’aspetto fisico.  

I protagonisti 

Primi tra tutti più di trenta studenti del CIOFS, dell’ITC Rosa Luxemburg, dell’Istituto Professionale Statale Aldrovandi Rubbiani, dell’ente professionale CNOS e del Liceo Leonardo da Vinci. Il capofila del progetto Freewear Academy – Design Moda e Culture Urbane è il CIOFS FP/ER, ente di formazione per ragazzi 15-18 e adulti occupati e non, presente in 13 regioni italiane con 61 sedi operative o centri di formazione (www.ciofser.org). 

Il coordinamento è di BAUMHAUS, cooperativa sociale con sede a Bologna, che riparte dalla cultura e dalla creatività per permettere alle nuove generazioni di riappropriarsi del presente e delle opportunità. Si occupa di progettazione e formazione, di community organizing e produce eventi culturali strettamente collegati alle periferie. Dal 2018 la sua casa è uno spazio all’interno del Dopolavoro Ferroviario di Bologna, un parco di 66.000 mq che si sta trasformando in un nuovo polo per la cultura e la creatività in città (www.baumhaus.network).  

I partner 

Kilowatt (www.kilowatt.bo.it) e Schoolraising.it, piattaforma digitale di crowfunding per le scuole, insieme a Checkpoint Charly (che si è occupato dei laboratori) Archilabò (archilabo.org), Social Factor (socialfactor.it), Undervilla Productions, La Scuola Open Source, Cantieri Meticci, e la Biblioteca Casa di KhaoulaFreewear Academy è un progetto finanziato grazie al “PON Metro sulla Cultura Tecnica e l’Innovazione Sociale” del Comune di Bologna, all’interno del progetto “Scuole di Quartiere”.  

 

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