Boom economico? Di Maio va oltre il surreale, il governo dovrebbe seguire l’esempio della Regione Emilia-Romagna

«Oltre il surreale». Non ha mezzi termini il presidente del gruppo del Partito democratico dell’Emilia-Romagna, Stefano Caliandro, sulle dichiarazioni del ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio secondo il quale saremmo «alle soglie di un nuovo boom economico come quello degli anni Sessanta». Secondo Caliandro, «definire la situazione surreale è fin troppo facile. O si tratta di dissociazione totale dalla realtà oppure siamo di fronte ad un estremo tentativo di distrarre l’attenzione da una realtà sempre più difficile con dichiarazioni fantascientifiche», ha detto il presidente regionale del Pd.
 
Le dichiarazioni del pentastellato Di Maio  sono arrivate come un “deus ex machina” nello stesso giorno in cui l’Istat (Istituto nazionale di Statistica) ha diffusi i dati sulla produzione industriale italiana: meno 2,6 per cento da ottobre 2014 e un calo dell’1,6 per cento lo scorso novembre rispetto al mese precedente. Secondo l’Istat il calo conferma una complessiva debolezza dei livelli di attività industriale nel corso del 2018. 
 
Augurandosi che il governo inizi a seguire l’esempio dell’amministrazione regionale a guida Pd dell’Emilia Romagna, Stefano Caliandro ha risposto a un attacco al “Patto per il Lavoro” da parte della capogruppo pro tempore del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, Silvia Piccinini. Per la consigliera pentastellata il Patto che ha destinato 260 milioni di euro a favore dell’occupazione giovanile secondo la logica inaugurata con il Patto per il Lavoro nel 2015, produrrebbe solamente lavoro precario e di bassa qualità. 
«Nel 2018 la nostra Regione ha fatto segnare un incremento del Pil pari al 4%, il miglior risultato a livello nazionale per il quarto anno consecutivo. Il tasso di disoccupazione è del 5,9%, tre anni fa era al 9%. Nei primi nove mesi del 2018 la produzione industriale è cresciuta del 2,2% e l’export del 5,2%. Se non avessi letto sulla stampa e sulle agenzie le dichiarazioni di Di Maio e Piccinini penserei di stare su “Scherzi a parte”», ha concluso Stefano Caliandro.
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