Niente tampone al personale sanitario senza sintomi, ma ai politici viene fatto

Chi lavora dentro le strutture sanitarie ed è entrato a contatto con pazienti positivi al Coronavirus senza i giusti dispositivi di protezione individuale, se non accusa malessere, continua a lavorare senza che sia accertato se ha contratto o no il virus. È il sunto dell’articolo 7 di un decreto recentemente uscito a firma del ministro della Salute Roberto Speranza che prevede l’abolizione della quarantena al personale sanitario a meno di presenza di sintomi conclamati. «Un meccanismo pericoloso perché sostanzialmente toglie la tutela della salute individuale delle operatrici e degli operatori della sanità. Ma al tempo stesso potrebbe mettere a rischio quella collettiva, perché si potrebbe creare la condizione per cui chi lavora può diventare un portatore inconsapevole di coronavirus», hanno dichiarato le organizzazioni sindacali FP Cgil, Cisl Fp e Uil Fp Emilia-Romagna proprio questa mattina. 

I sindacati in un loro comunicato sottolineano come, però, a molti politici viene fatto il tampone in assenza di segni e sintomi. «Bisognerebbe spiegare, dunque, ad un medico, un infermiere, un OSS, un tecnico di radiologia, una ostetrica o a qualunque altro operatore sanitario, perché per loro, oggettivamente meno esposti, è possibile, mentre non lo è per gli operatori sanitari, che lavorano costantemente a contatto con potenziali rischi e senza dispositivi di protezione», commentano i sindacati. Questi ultimi hanno per questo lanciato una campagna per la modifica dell’articolo 7 del decreto legge Speranza che abolisce la quarantena per il personale sanitario. Per firmare la petizione basta cliccare su questo link – http://chng.it/sbntmCym – e procedere alla sottoscrizione. 

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