Coronavirus, cibo a domicilio consentito ma la salute dei riders «è a rischio»

Ristoranti chiusi, pizzerie anche (pure quelle al taglio) ma il trasporto a domicilio è consentito. Lo ha ribadito ieri sera il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in una nuova ordinanza che recepisce alcuni chiarimenti forniti dal governo nelle ultime ore. Ma qualcuno sta pensando alle tutele sanitarie di chi porta il cibo agli italiani chiusi in casa? A questa domanda ha risposto il sindacato dei ciclofattorini bolognesi Riders Union Bologna con un post su Facebook in cui denuncia che la salute dei lavoratori in bicicletta è messa a rischio dalle stesse piattaforme online di cibo a domicilio.

Come ad esempio l’azienda spagnola Glovo che «si è rifiutata tanto di sospendere il servizio quanto di fornire adeguati strumenti sanitari ai propri lavoratori», scrive Riders Union Bologna. Inoltre, i riders bolognesi denunciano che sempre Glovo ha inviato una comunicazione che ha dell’incredibile. «Se da un lato Glovo mette i rider nelle piene condizioni di contrarre il nuovo virus (non fornendo le minime misure di protezione come mascherine e gel disinfettante), dall’altra promette un ”supporto economico” nel caso dovessero effettivamente ammalarsi e trovarsi costretti alla quarantena. Una misura del tutto sconsiderata, a cui fa eco l’atteggiamento identico delle altre grandi piattaforme, le quali nulla fanno per tutelare la salute di lavoratori e clienti, in un momento in cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale appare sempre più stremato nel tentativo di arginare la diffusione del COVID-19», hanno denunciato i riders bolognesi. 

Questa situazione ha portato Riders Union Bologna a chiedere agli stessi utenti dei servizi di trasporto cibo a domicilio di boicottare tutte le piattaforme del “food delivery” e i riders stessi si stanno astenendo dal servizio.Ma non tutti i ciclofattorini possono fermarsi dal lavoro. Come quel ragazzo straniero davanti al supermercato di via S.Isaia che aspetta con ansia che qualcuno chieda di farsi inviare con Glovo la spesa a domicilio perché, anche in caso di emergenza sanitaria, ha bisogno di un lavoro per pagare un affitto. Altrimenti lui chiuso in casa non potrebbe stare. 

foto: Riders Union Bologna

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